PESCARA – Il Gruppo Toto interviene su quanto pubblicato da alcuni organi di stampa per spiegare che ”su A24/A25 nessun favore o sconto. La norma è la risposta del Governo a una sentenza del TAR” Il Gruppo ribadisce “Non abbiamo chiesto né ricevuto favori”. Il Gruppo Toto torna a ribadire che ”sono pretestuose e fuorvianti le ricostruzioni che chiamano in causa la controllata Strada dei Parchi SpA (SdP), concessionaria delle Autostrade A24e A25, come beneficiaria di favori da parte del Governo di Matteo Renzi. Per tenere in piedi la tesi dei “favori” continuano ad apparire sulla stampa riferimenti alla norma che è servita a finanziare la messa in sicurezza urgente delle autostrade A24 e A25. Vengono però del tutto ignorate date e riferimenti, giudiziari e temporali, che precedono questa norma e ne sono la genesi, che da soli smontano le tesi sin qui apparse”. La legge del giugno 2017, che convertiva il DL n. 50/2017 stabilisce che, “tenuto conto della necessità ed urgenza di mettere in sicurezza antisismica le autostrade A24 e A25”, prevede che “l’obbligo del concessionario di versare le rate del corrispettivo della concessione relative agli anni 2015 e 2016, ciascuna dell’importo di euro 55.860.000 comprendente gli
interessi di dilazione, è sospeso..”. Tale norma, si legge nella nota, ”rispondeva all’obbligo da parte del Governo di rispettare una sentenza del Tar Lazio che ordinò al Governo allora in carica di sanare una situazione di mancato finanziamento delle opere straordinarie di messa in sicurezza antisismica imposte, fuori dal contratto di concessione, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti”.  “Va inoltre chiarito come quella norma non abbia cancellato un debito al Concessionario SdP, ma spostato, con addebito di interessi, il suo versamento, in modo da rendere immediatamente disponibili le risorse per avviare lavori urgenti per la messa in sicurezza di A24 e A25. Risorse anticipate di fatto dal Concessionario, che lo Stato dovrà versare a SdP. Il Governo che introdusse l’emendamento chiamato a rispettare la sentenza del
Tar non fu peraltro quello guidato da Matteo Renzi, ma da Paolo Gentiloni. Una identica forma di finanziamento è stata introdotta in queste settimane dal Parlamento con la conversione del DL Terremoto, per sterilizzare gli incrementi tariffari sino al 31 ottobre 2021, già approvati dai Ministri Del Rio e Toninelli, non incassati nel 2018 e 2019, come richiesto dai Sindaci e dalle Regioni Abruzzo e Lazio e d’intesa con ANAS e MIT”.
”Anche in questo caso va chiarito – conclude il Gruppo Toto – come non si cancelli affatto un debito al Concessionario, ma si sposti il suo pagamento, con addebito di interessi, in modo da riconoscere a SdP i mancati incassi, pari a circa 165 milioni di euro” – ANSA –