Un derby in tono dimesso ma comunque intenso ed avvincente. La posizione di classifica ed i risvolti della stagione di entrambe le formazione hanno lasciato lontano, a torto, il pubblico delle grandi occasioni dagli spalti del Pala Borgognoni. Come da pronostico è l’Adriatica Press Teramo a vincere e torna a sorridere dopo quattro sconfitte incamerando, tra l’altro, ad un turno dal giro di boa, la prima affermazione esterna stagionale. Sia chiaro di strada da fare per la formazione di coach Domizioli ce ne è ancora tanta ma, quanto meno, i segnali di crescita evidenziati da Kekovic e Marsili e la solita concretezza di Aromando sotto canestro, 19 punti e 14 rimbalzi, fanno sperare in un 2019 ed in una seconda parte di stagione che possa essere migliore. Il Globo Campli, così come richiesto dai tifosi, ha venduto cara la pelle con alti e bassi e con peccati veniali commessi, da un roster di fatto totalmente under. E’ emerso il talento di Milosevic, 25 punti capace di rintuzzare, al pari di Vona, i tentativi di allungo di Teramo. I farnesi hanno, dovuto, alzare bandiera bianca nell’ultima complici le espulsioni di Scortica e Faragalli Serroni che hanno privato dei piccoli coach Tarquini. Farnesi che hanno contestato la direzione arbitrale che, a scanso di equivoci, è stata pessima su un fronte e sull’altro: quattro antisportivi, due tecnici e due espulsioni nell’ambito di una sfida pressochè corretta e priva di animosità la dicono tutta. Derby iniziato con 11 minuti di ritardo causa mancato funzionamento dei 24 secondi e con coach Domizioli assente per tutto il terzo quarto dopo un contatto fortuito con un proprio giocatore, capitan Lagioia. Visibilmente provato, è stato costretto negli spogliatoi per tutto il terzo quarto salvo poi rientrare in panchina nell’ultimo spezzone.

L’altra teramana, l’Etomilu Giulianova ha perso a Civitanova (79-67), battuta d’arresto ben pesante di quello che dica il -12 con i marchigiani che hanno vinto anche 28 punti di vantaggio sul 60-32.