TERAMO – Sciopero del settore della conoscenza per l’intera giornata di oggi proclamato dalla Flc Cgil su tutto il territorio nazionale con presidi, cortei e flash mob. A Teramo il comparto “Istruzione e Ricerca” – settori scuola, università, ricerca, AFAM si è riunito in presidio sotto la Prefettura in Largo San Matteo. Diverse le ragioni che ha portato il mondo della scuola e dell’istruzione a scendere in piazza, come ha ricordato la Segretaria generale di Flc Cgil Teramo, Alessandra Palombaro, dall’adeguamento salariale “in Italia gli stipendi sono i più bassi d’Europa e, rispetto ai lavoratori della funzione pubblica, a parità di titolo di studio, il divario è di circa 6.500 euro”, all’autonomia differenziata che crea disparità fra le regioni e alla condizione del precariato.

Le rivendicazioni della Flc Cgil:

– Lo stanziamento nella legge di bilancio 2025 di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti. A fronte di un’inflazione cumulata pari al 18% in tre anni, il governo stanzia risorse che ne coprono appena 1/3 (il 5,8%);

– Un piano di stabilizzazioni straordinario per sanare l’annoso e ormai strutturale problema del precariato in tutti i settori del comparto. Ricordiamo che quest’anno ci sono oltre 5.000 pecari nelle scuole abruzzesi, con punte di circa il 60% di precari tra i docenti di sostegno;

– Investimenti in tutti i nostri settori, a partire dal significativo incremento delle risorse per gli organici, il tempo scuola e il diritto allo studio. La riduzione prevista a livello nazionale (5.660 docenti e 2.174 ATA) avrà ripercussioni anche in Abruzzo, proprio mentre i progetti PNRR entrano nel vivo della loro attuazione e le scuole già con l’attuale organico sono in grossa difficoltà nella realizzazione dei progetti assegnati.

– Il recupero del taglio operato per il 2024 al Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università, che mette a repentaglio la sostenibilità finanziaria di diversi atenei, come evidenziato qualche settimana fa anche nell’appello lanciato dai Rettori degli otto atenei delle Marche, Abruzzo e Umbria.

– Il blocco immediato di iniziative di disinvestimento come il dimensionamento scolastico. In Abruzzo nell’a.s 24/25 sono state tagliate 4 Istituzioni scolastiche, e sono previsti  ulteriori accorpamenti nel prossimo biennio, fino ad arrivare ad un taglio totale di 13 istituzioni scolastiche.

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