SILVI – Assistiamo ormai da troppo tempo, e di certo non senza provare un sentimento di rammarico, ad uno stallo politico-amministrativo “alla messicana” che, determinato esclusivamente dall’arrivismo politico e dalla bulimia di potere delle destre nostrane, sta svilendo un’intera comunità di uomini e di donne e una storia che, in un passato non così remoto, attribuì alla nostra amata Silvi l’appellativo di Perla dell’Adriatico.
È ormai evidente a tutti, infatti, che il malgoverno di questi ultimi anni ha portato la città a perdere la sua naturale vocazione, compromettendone ogni sua prospettiva futura e condannandola ad un ruolo marginale all’interno del quadro sociale, economico e politico della Provincia di Teramo. Difatti, l’amministrazione Scordella si è caratterizzata per un miope modus operandi che si è poi
sostanziato in opere prive di una chiara visione sistemica e, quindi, negativamente impattanti sugli equilibri della città: pensiamo alla pista ciclabile zigzagante, all’abbattimento di numerose specie arboree che esprimono la stessa identità storico-culturale di Silvi, alla ciclostazione MoveTe pomposamente inaugurata e mai realmente entrata in funzione, ai vetusti e inefficaci pennelli antierosione, ai pontili galleggianti “donati” al mare, ai Piani Urbani del Traffico privi di ogni sostenibilità e logica ecc.
Insomma, l’azione politico-amministrativa portata avanti dalla giunta a traino leghista si è rivelata un totale fallimento. Un fallimento certificato non solo dai bilanci consuntivi dell’ente, ma di fatto implicitamente ammesso anche dallo stesso Primo cittadino il quale, con il decreto di azzeramento della giunta, ha sostanzialmente bocciato la sua squadra di governo e un’intera stagione politica. Come Partito Democratico pensiamo sia giunto il momento che Scordella prenda consapevolezza di essere ormai rimasto solo. Un uomo solo al comando, privato quindi di quell’autorevolezza che risulta fondamentale per promuovere azioni utili per la collettività. Dunque, in definitiva, invitiamo il Sindaco a maturare tale consapevolezza e a trarne le dovute conseguenze. Si confronti immediatamente con la sua maggioranza e torni a lavorare, questa volta con più umiltà e condivisione, per il bene di una città che lo ha onorato donandogli la fascia tricolore. Se invece tali condizioni favorevoli non dovessero emergere se non per mezzo di compromessi politici al ribasso, allora sarebbe meglio per tutti che a decidere il destino di Silvi fossero i silvaroli e non le segreterie provinciali e regionali di un centrodestra prossimo all’implosione – PD Silvi –