CAMPLI – Una donna di 33 anni, di Campli, nubile, è stata trovata in casa, in un lago di sangue, per cause ancora in corso di accertamento. Sono stati i genitori, al loro rientro a casa, a trovarla a terra nella sua camera da letto. Intorno alle 19.30 una squadra della Volante è intervenuta al pronto soccorso dell’ospedale “Mazzini” di Teramo, dove la donna era giunta poco prima in gravi condizioni a causa di lesioni da arma da fuoco.

Sono in corso le indagini per accertare cosa sia accaduto, se si tratti di un tentato omicidio, suicidio o se il colpo sia partito accidentalmente dall’arma.

 

Alleghiamo nota stampa della Polizia di Stato di Teramo diramata alle ore 13:18

Nella decorsa serata, verso le ore 19:30, a seguito di una segnalazione giunta sulla linea del 113, un equipaggio della Volante interveniva presso il Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Teramo, ove poco prima un’ambulanza del 118 aveva trasportato una donna di Campli in gravi condizioni.

Sul posto, immediatamente dopo, interveniva personale di questa Squadra Mobile che accertava che la stessa era in prognosi riservata e presentava un politrauma con gravissimo trauma cranico con ferita e perdita di sostanza dovuto ad un colpo di arma da fuoco nella parte parietale destra della testa.

Dalle successive verifiche emergeva che il 2.08.2021, alla donna era stata rilasciata una licenza di porto d’armi per uso sportivo e che la stessa, il 29.10.2021, aveva acquistato, presso un’armeria una pistola “semiautomatica” e 200 cartucce calibro 22, il tutto denunciato il 30.10.2021 alla stazione Carabinieri competente.

L’A. G. procedente assumeva la direzione delle indagini e data la complessità nella ricostruzione della vicenda, disponeva di effettuare, tramite personale della polizia scientifica, tutti gli accertamenti tecnici scientifici richiesti dal caso, compreso lo “STUB”.

Poi, alla presenza del P.M., veniva eseguito un accurato sopralluogo presso l’abitazione teatro dell’evento, nel corso del quale veniva rinvenuta la suddetta arma acquistata dalla donna, nonché, poco distante, il bossolo esploso, compatibile con l’esplosione dalla suddetta arma.

Gli elementi raccolti, compresa la posizione del bossolo, rinvenuto poco distante, fanno ragionevolmente allo stato escludere che l’accaduto sia riconducibile a fatti di violenza altrui.

La donna si trova ancora ricoverata in prognosi riservata.