TERAMO – Ormai dobbiamo arrenderci all’evidenza che Teramo dispone di una irrefrenabile e vulcanica risorsa, che non si riesce a tenere, perché, quando ha “partorito” una idea, non può fare a meno di realizzarla.
Questo personaggio, raro di questi tempi, che si spende senza risparmio alcuno, quando una idea che ha concepito lo convince, perché lo ha come ipnotizzato, si chiama Enzo Delle Monache.
Il promotore di Abruzzo Book Festival, realizzato anche quest’anno in quella magnifica location che è il belvedere di Castellalto, ha pensato che l’estate non poteva concludersi senza una “pennellata” artistica che tenesse “incollati” 130 artisti provenienti da varie zone d’Italia oltre che da Francia, Inghilterra e persino da Paesi asiatici..
I risultati non si sono fatti attendere e “la maratona del pennello”, iniziata alle 17 di sabato 29 e terminata alle 7 del giorno successivo, ha “incoronato, vincitore, Giuseppe Rossini di Potenza, con “nuda sensazione”, seguito da Pasquale Polese, sempre di Potenza, con “frammenti di memoria” e da Walter Marchese di Alessandria con “Teramo, veduta notturna della cattedrale”.
Ai primi tre classificati, hanno fatto seguito un gruppo dei quarti classificati, formato da Lucia Bonelli, Maria Pace, Daniele Dell’Uomo, Luigi Pace e Marziale Antonio.
I quinti classificati, invece sono : Concetta Daidone, Francesco Costanzo, Francesco Costanzo, Ercole Fortebraccio, Massimo Riccò, Edoardo Ettorre.
A fare da cornice, altri premi speciali riservati all’Arte Sacra, alla Città di Teramo, a Donne Summer ed al sodalizio “Kivanis”.
Sicuramente il sindaco Gianguido D’Alberto del Comune di Teramo ha fortemente operato per la riuscita di questa manifestazione e certamente ha fatto bene in quanto si tratta di un “unicum” sul territorio nazionale, almeno di queste proporzioni.
Va inoltre non ricordato che questa “competizione pittorica” è inquadrata in una cornice storica, che l’ha davvero caratterizzata come una manifestazione che trae linfa ed alimento dalla cultura artistica aprutina.
Il riferimento è a Gennaro Della Monica ed alla pittura ottocentesca di cui Della Monica fu un significativo interprete: merita ricordare che questo insigne artista si espresse con il paesaggismo attraverso cui ebbe modo di rendere immortali degli incantevoli scorci della montagna abruzzese.
Ad impreziosire questa ideazione e progettazione all’insegna dell’arte, sicuramente una Giuria d’eccezione, presieduta dal celebre stilista Filippo Flocco e composta da Mario Jalvo, da Merijabel Calitri, da Marco Baranello, da Riccardo Celommi e da Gabriella Capodiferro.
Che dire? qualche giorno di meritato riposo e poi pensare alla edizione 2021!
di Ernesto Albanello