Tre casi diversi quelli di Lys Gomis, Saveriano Infantino ed Ivan Speranza, nei quali vanno messi da parte i sentimentalismi per chi vuole provare a comprendere come ci si muova in un’Azienda: ed il Teramo Calcio lo é, con il Presidente Franco Iachini che lo dichiarò subito.
–1– Lys Gomis è senza contratto e non è ancora pronto fisicamente. Luciano Campitelli aveva comunicato pubblicamente, subito dopo l’infortunio del portiere, che Lys sarebbe restato con il Teramo anche in futuro. Sicuramente così sarebbe andata se avesse firmato il contratto di rinnovo, cosa che non fu possibile sottoscrivere per tanti motivi: Campitelli, comunque, informò dell’impegno morale la nuova proprietà che, al momento, non ritiene che esistano i giusti presupposti. In un incontro di un paio di giorni or sono avrebbe invitato l’atleta, intanto, a guarire bene ed è ovvio che la situazione a Gomis non piace granché, pur se nulla può.
–2– Saveriano Infantino, in realtà, non è mai rientrato nei programmi tattici del Teramo, scelta anche questa rispettabile: magari si potrà discutere del perché sia ancora qui, considerando che il bomber dalle 9 reti in 15 partite, il principale artefice della salvezza scorsa, aveva ed ha mercato. All’età di Infantino, peraltro, così come è giusto che l’Azienda Teramo faccia l’Azienda, è altrettanto comprensibile che il calciatore pensi al suo futuro, peraltro non lunghissimo. Questa situazione ha incartato il rapporto: è facilmente presumibile che l’attaccante andrà via, magari all’ultimo giorno e dietro corresponsione di danaro dal prossimo club di appartenenza (il Picerno, tra tutti) al Teramo Azienda.
–3– Ivan Speranza, è discorso ancora diverso, per il quale i tifosi chiedono apertamente rispetto. Va detto che la società, fino a questo momento, rispetto ne ha, se è vero come è vero che, dopo tanti mesi di inattività, potrebbe ottenere la rescissione del rapporto, e non lo sta facendo. I fatti, però, dicono che non è disposta ad aspettare ancora senza dimenticare che la difesa a quattro, per Speranza, non è il massimo. Ecco allora che gli attuali 4 difensori centrali (con l’arrivo ultimo di Iotti) ci sono già e sono anche sufficienti, in una rosa di prima squadra. Dire “prego si accomodi“, probabilmente, non lo sentiremo mai, ma “il capitano” è uomo di livello. Capirà che deve andar via. Ed andrà via.
Conclusioni: abbiamo detto e ricordato del Teramo Calcio Azienda e provato a scrivere un articolo mettendoci esclusivamente dalla parte del nuovo corso, con molta sofferenza non essendo imprenditori. Da comuni mortali, infatti, avremmo agito in maniera diversa perché saremmo rimasti “fregati” dalle 228 partite in maglia biancorossa in 8 anni di Speranza, dai goal-salvezza di Infantino e dal fatto che Gomis si sia “rotto” difendendo la porta del “Diavolo”. Ognuno, pertanto, resterà nel proprio: l’Azienda Teramo continuerà a sviluppare la propria progettualità e noi a dire la nostra, educatamente e rispettosamente.