ROMA – Strada dei Parchi rende noto che stamani il Tribunale di Roma – Sezione XVI civile – ha emesso un’ordinanza cautelare con la quale ha ordinato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di corrispondere alla Società, a titolo di provvisionale a valere sull’indennizzo cui ha diritto a seguito dell’estinzione anticipata della concessione, una somma pari a 500 milioni di euro.

Il provvedimento del Tribunale fa seguito al decreto interministeriale del 7 luglio 2023, con cui i Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti hanno determinato il valore del capitale investito netto spettante a Strada dei Parchi in seguito alla risoluzione della concessione disposta dal D.L. n. 68/22.

Dall’ordinanza si apprende che la concessione della provvisionale è motivata sulla base dell’esigenza di mettere a disposizione di Strada dei Parchi le risorse – già previste dalla stessa legge che ha disposto la risoluzione del rapporto di concessione – necessarie per soddisfare i creditori della società nell’ambito della procedura di concordato preventivo che la medesima società è stata costretta ad attivare dopo la risoluzione.

Il Tribunale, con la concessione della misura cautelare, oltre a consentire l’accordo con i creditori concordatari, scongiurando così il rischio della liquidazione giudiziale di Strada dei Parchi e le conseguenze negative di essa per l’intero gruppo Toto, invita esplicitamente le parti a una soluzione negoziata delle numerose cause che oppongono Strada dei Parchi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ad Anas, definendo il complesso delle controversie pendenti dinanzi alle varie giurisdizioni.

Strada dei Parchi, nell’esprimere soddisfazione per questo nuovo giudizio che rappresenta un ulteriore riconoscimento, dopo le sentenze delle scorse settimane dei Tribunali di Teramo e de L’Aquila circa il corretto operato della società del Gruppo Toto nella gestione di A24/A25, ribadisce la piena disponibilità a mantenere il dialogo con le Istituzioni competenti per giungere ad una risoluzione positiva della vicenda visto l’ingiusto provvedimento di revoca della concessione di un anno fa.  Provvedimento che peraltro attende il giudizio della Corte Costituzionale circa i suoi evidenti profili di incostituzionalitàUfficio Stampa