“Entro il 3 luglio scorso il governo avrebbe dovuto nominare un commissario straordinario per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, ma ad oggi ancora del commissario non vi è traccia. E a sottolinearlo non è il Partito democratico ma le associazioni degli ambientalisti risentite con governo e presidente della Regione Abruzzo, per i fondi ricevuti 120 milioni di euro in tre anni, molti meno rispetto ai 172 milioni richiesti, e per la mancata realizzazione delle due cabine di regia promesse dal governo. A questo punto ci chiediamo: a cosa serve commissariare e dare le deroghe se poi l’urgenza del caso viene annullata dai tatticismi delle due forze di governo Lega e M5s che come al solito non riescono a mettersi d’accordo su nulla e in questo caso nemmeno sulla nomina del commissario? Il ministro Toninelli non si pronuncia, a questo punto il presidente del Consiglio Conte prenda in mano lui le redini della situazione e agisca perché l’urgenza della messa in sicurezza della zona del Gran Sasso c’è e le associazioni lo hanno ribadito forte e chiaro”. Lo ha detto la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane, alla luce delle notizie di stampa apparse oggi.