TERAMO – Quando la dignità e il rispetto per le persone non hanno più valore, quando nel lavoro, qualsiasi lavoro, vengono a mancare i principi fondamentali di una corretta convivenza civile e si diventa un numero, allora ci si può aspettare una lettera di licenziamento attraverso un sms, su whatsapp o Facebook. Recarsi la mattina a lavoro e trovare il cancello dell’azienda chiuso è a dir poco umiliante.
Questo è l’esempio del cattivo lavoro, di quello che lascia a casa migliaia di lavoratori e lavoratrici e non si preoccupa delle conseguenze, delle singole situazioni famigliari e personali che la perdita del posto di lavoro possono determinare. Ad affermarlo è la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo, Monica Brandiferri, che si occupa quotidianamente di problematiche relative alle discriminazioni sui luoghi di lavoro, la quale non nasconde amarezza per la drammatica vicenda che ha coinvolto circa 100 lavoratori in tre punti vendita del Mercatone Uno nella nostra Provincia, 1860 su tutto il territorio nazionale.
Vicenda gestita malissimo – aggiunge la Consigliera di Parità – che si trascinava da anni, e terminata nel peggiore dei modi per i lavoratori, abbandonati e senza neanche la possibilità di usufruire di un piano di ammortizzatori sociali che avrebbero potuto attutire, se pur momentaneamente, la perdita del lavoro.
L’auspicio che tutte le parti coinvolte, sociali, sindacali e politiche, riescano a recuperare, nel minor tempo possibile, il danno fatto, non solo sul piano economico ma soprattutto umano, e restituire la dignità perduta a tutti i lavoratori, in questa vergognosa vicenda che ha visto, ancora una volta, i principi fondamentali della nostra costituzione (art.1 e art. 4) calpestati, così come la dignità di chi vive per e con il lavoro.