Cari giovani,
questa lettera vi giunge al termine dell’anno scolastico e accademico e, per molti di voi che già lavorano, prima dell’atteso tempo di riposo.
Vorrei invitarvi a fare insieme una verifica del cammino svolto insieme.
È difficile fare la verifica delle proprie scelte, perché abbiamo paura di trovare ombre e, talvolta, esperienze che avremmo voluto e dovuto evitare.
Solo chi è coraggioso è capace di verificare!
Ciò vale in tutti gli ambiti della vita, anche della ricerca e del nostro parlare.
Quando ascoltiamo o leggiamo affermazioni di amici o personaggi illustri, tante volte ci troviamo di fronte a discorsi privi di senso o superficiali.
La superficialità è propria di chi non verifica.
Per chi ha fatto studi scientifici non dovrebbe aver paura di verificare. Eppure non succede!
Perché la paura di verificare coinvolge tutta la nostra vita.
Se hai paura non verifichi!
Nella verifica tu puoi scoprire la grandezza della tua vita, ma anche i tuoi limiti.
Senza la verifica tu ti illudi di crescere, ma in realtà stai entrando nella falsa tranquillità, quella di chi usa il tranquillante per dormine.
Molti giovani pensano di essere svegli, ma in realtà dormono!
Cari giovani,
la società contemporanea ci vuole ipnotizzati, ossia addormentati!
È possibile uscire dalla paura e iniziare a fare della verifica l’esperienza più importane della vita?
Non so se hai mai sentito parlare di esame di coscienza.
Forse quando hai fatto il cammino di preparazione alla prima Confessione.
Ma poi?
Ogni sera prima di addormentarti fermati per verificare la tua giornata.
È il primo passo per uscire dal sonno!
Prendere in mano la tua vita, fare il punto del tuo cammino, delle tue scelte. Sarai protagonista della tua vita!
L’esame di coscienza non è un processo, ma un momento di libertà.
Perché Colui che deve giudicarti ti ama ed è con te per ripartire!
Molti hanno paura della verifica perché non sanno se possono ripartire, se c’è un cammino ancora più grande da compiere.
È la paura di chi non ha speranza!
Domenica celebreremo la solennità dell’Ascensione di Gesù al cielo.
Lui non ci ha lasciati soli, ma ci accompagna perché la nostra vita è con Lui, conosce i nostri talenti e i nostri limiti.
È tornato in cielo perché noi potessimo riposare per ripartire!
È il tempo di cui abbiamo tutti bisogno: riposare per ripartire e non per addormentarsi!
Cari giovani,
vi auguro di vivere il tempo delle vacanze nella gioia del riposo che vi preparerà a nuove tappe della vostra vita!
Riposate per uscire dalla solitudine, dalla paura di crescere e soprattutto per non temere di verificare la propria vita.
Molti di voi frequenteranno campi-scuola, meeting, pellegrinaggi. Vi accompagno con la mia preghiera e vi incoraggio a non sciupare il tempo del riposo che vi è concesso.
Riposate per ripartire!
Vi consiglio di leggere il capitolo 24 del Vangelo di Luca, in particolare il racconto dei discepoli di Emmaus, invitandovi a fare vostra l’invocazione dei discepoli: “Rimani con noi signore, perché si fa sera!” (Lc 24,29).
La notte non sarà più il tempo di dormire per dimenticare, ma del riposo per ripartire.
Esattamente come le vacanze!
Vostro,
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Lorenzo, vescovo