Magari il Presidente Marsilio ignora che pezzi dello Stato, dopo aver speso inutilmente 84 milioni di euro con il precedente commissariamento, per anni hanno lasciato i Laboratori del Gran Sasso, Impianto a Rischio di Incidente Rilevante, senza Piano di Emergenza esterno vigente, struttura che in caso di problemi può mettere in ginocchio l’intera regione. Il documento è in fase di redazione solo grazie agli esposti dei cittadini.
Vogliamo sperare che il presidente Marsilio, da poco posto davanti a questo problema, sia mal consigliato da quegli apparati che sono tra i principali responsabili di questa situazione con decenni di inadempienze e omissioni gravissime. Se ognuno avesse fatto il suo dovere non ci sarebbe alcun problema.
Pensare poi che per risolvere la situazione si debbano cancellare norme ambientali poste a tutela della salute dei cittadini la dice lunga sulla malcelata volontà di continuare a cercare di mettere la realtà sotto al tappeto. Peccato che questa realtà prima o poi addosso ci può saltare e le norme di tutela e di buon senso sono l’unico argine per evitare tragedie e catastrofi.
Dica chiaramente il Presidente Marsilio se ritiene normale depositare 2.300 tonnellate di materiali pericolose nel punto dove prendono l’acqua 700.000 abruzzesi.
Lo vorremmo sentire dalla sua voce diretta, per cui lo invitiamo ad un confronto pubblico di 2 ore a Teramo sul Gran Sasso, così magari saranno i cittadini a stabilire se in questa vicenda vi è qualcuno ignorante o, addirittura, in malafede.
MOBILITAZIONE PER L’ACQUA DEL GRAN SASSO