PESCARA – La società TUA  invece di ergersi fintamente a difensore dei senzatetto e degli emarginati (la militanza politica del Presidente Giuliante in un partito non proprio simpatizzante degli extracomunitari e delle persone più fragili non rende credibile questa presa di posizione aziendale) risponda nel merito alle questioni sollevate dalle organizzazioni sindacali invece di strumentalizzare le giuste osservazioni delle Rappresentanza Sindacali Aziendali.

È infatti semplicemente scandaloso che i depositi aziendali dislocati in tutto il territorio regionale e dove vi sono parcheggiati centinaia di autobus e treni della società TUA, rimangano incustoditi e privi di una costante vigilanza rischiando che qualsiasi malintenzionato (e non necessariamente un senzatetto) possa mettere in atto furti, danneggiamenti e atti vandalici in grado di provocare nella peggiore delle ipotesi anche una strage considerando i depositi di carburanti e di prodotti infiammabili presenti.

E lo è ancora di più in questa fase pandemica in cui le attenzioni e la vigilanza su chi si reca o comunque frequenta i locali aziendali, andrebbero rafforzate soprattutto per scongiurare i rischi del contagio al COVID-19. Eppure alla società TUA dovrebbe essere bastata la lezione derivante dai recenti focolai di contagi che si sono verificati proprio negli uffici direzionali di Pescara e di Lanciano che hanno interessato numerose figure aziendali.

Così come sarebbe il caso (prioritariamente per motivi di sicurezza anti covid e non solo) che la sede direzionale a Pescara della TUA, diventata ormai da tempo una succursale di partito e un salotto per ospitare politici amici, tornasse ad assumere esclusivamente le sembianze di una sede operativa di un’azienda regionale di trasporto che effettua un servizio pubblico ed essenziale alla collettività.

La società TUA e il Presidente Giuliante invece di filosofeggiare, rispondano all’assenza delle misure di sicurezza nei depositi, alle Audi extralusso garantite ai propri dirigenti, agli straordinari e assegni ad personam assicurati ad alcuni quadri e funzionari, alle promozioni senza concorso, alla perdita di 300 posti di lavoro, al lavoro sottopagato che si sta determinando con il ricorso esasperato ad esternalizzazioni e al lavoro somministrato, alle biglietterie per la vendita dei titoli di viaggio che restano incredibilmente chiuse nel pomeriggio, agli autisti TUA buttati fuori dall’azienda perché 62enni.

Infine un paio di precisazioni dirette a proposito dell’accusa rivolta ai sindacati di essere “corporativi ed ottocenteschi”.

Ebbene questi sindacati corporativi ed ottocenteschi hanno dato vita nel 2015 in Abruzzo e dopo un decennio di insistenti pressioni e battaglie, alla più grande riforma che si sia mai registrata nel settore dei trasporti e più in generale nelle aziende pubbliche regionali: “la settima realtà in Italia nel settore con 1600 dipendenti ed attività su gomma e ferrovia”.

Il Presidente Giuliante, prima di lanciare i suoi strali propagandistici e antisindacali apostrofando quali “litanie” le osservazioni sullo stato della gestione aziendale, provi a fare autocritica ed a provare a non giustificare ogni cosa con l’emergenza pandemica. Tenere i conti in ordine è un obiettivo condiviso anche da chi scrive se affiancato da una capacità di visione e da una azione di crescita in termini qualitativi e quantitativi dei servizi resi alla collettività. A fronte di un bilancio che inizia ogni anno con un cassetto pieno dei contributi da Contratto di Servizio erogati dalla Regione, piuttosto che vantarsi di non aver proceduto in licenziamenti (vorremmo proprio vedere), rifletta sui mancati obiettivi colti, sulla politica spinta di esternalizzazione che sta attuando (che implicitamente provano l’incapacità della sua gestione a erogare internamente le attività già esternalizzate e quelle che sembrerebbe si appresti ad esternalizzare sul settore ferroviario).   Il presidente pro-tempore Giuliante farebbe bene a rileggersi la “parabola dei talenti” (Matteo 25,14-30) perché egli, come quel servo che ricevette dal padrone “un talento” è stato fin qui capace solo di sotterrarlo in una buca invece di metterlo a frutto.

Per quanto attiene infine il ruolo delle Organizzazioni Sindacali rispetto ai senzatetto e agli emarginati, possiamo garantire alla società TUA ed al suo Presidente pro-tempore che nelle nostre sedi sindacali riceviamo abitualmente e frequentemente disagiati, emarginati ed extracomunitari insomma proprio quelle persone verso le quali, il partito di cui il presidente Giuliante è esponente di rilievo, non ci sembra abbia nel tempo mostrato quel senso di umanità che non riconosce al mondo Sindacale.

Pescara 31.01.2021

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