“Marsilio può mangiare tutti gli arrosticini che vuole e può continuare a farsi i selfie mentre corre sul ponte del Mare per farci credere che, pur non avendo mai vissuto un solo giorno in Abruzzo, è uno di noi, ma la realtà è che quando doveva scendere in campo per tutelare gli interessi della nostra regione ha preferito non farlo”. Con queste parole Renzo Di Sabatino, Segretario regionale del Pd Abruzzo, interviene sull’astensione di Marsilio nel voto per il Decreto terremoto del Governo Gentiloni.

“Marsilio abbia almeno rispetto dell’intelligenza degli abruzzesi e non ci venisse a raccontare che si è astenuto per il troppo amore che nutre per la nostra regione – continua Di Sabatino -. È in questioni così delicate, dove governo e opposizione storicamente fanno squadra pur di tutelare il futuro di un territorio,  che dimostra di essere solo un paracadutato da Roma in cerca di una poltrona. Perché non ha semplicemente votato il decreto, che comunque garantiva un sostegno alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma, per poi presentare integrazioni e miglioramenti tramite degli emendamenti?

La verità è che in tutti gli anni della sua attività politica non una sola battaglia ha condotto a favore dell’Abruzzo. L’unica che ricordiamo, in cui comunque ha avuto un ruolo da comparsa, è quella contro lo spostamento del terminal bus da Tiburtina ad Anagnina, che comunque è arrivata ben dopo la sua indicazione a candidato presidente.

Giovanni Legnini, è doveroso ricordare, prima di andare a ricoprire l’incarico di vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, è stato sottosegretario all’Economia con delega al Cipe e alla Ricostruzione e ha avuto un ruolo decisivo nello stanziamento dei 5,1 miliardi di euro inseriti nella legge di Stabilità del 2014, con cui ancora oggi la ricostruzione post sismica può andare avanti.

È questa la netta differenza fra un abruzzese che ha a cuore le sorti della nostra terra e un paracadutato, non certo in quello che mangia e in dove va a fare footing”.