PESCARA – Questa mattina a Pescara, presso l’Aurum, si è svolta la tradizionale conferenza stampa di fine anno del WWF Abruzzo. Durante l’incontro sono stati ripercorsi gli ultimi dodici mesi, focalizzandosi sulle questioni ambientali e sulle attività svolte dai volontari dell’Associazione per la protezione e la custodia della natura nella nostra Regione. Il 2024 si è rivelato un anno difficile, caratterizzato da una scarsa considerazione per le aree protette e la fauna. Sembra che l’Abruzzo stia abbandonando l’idea di una terra capace di vivere in armonia con la natura e dimenticando di essere il territorio dove specie come l’Orso bruno marsicano o il Camoscio d’Abruzzo si sono salvate dall’estinzione, dove è nata l’idea di gestione moderna e innovativa delle aree protette, dove sono state fermate tante opere impattanti. Troppo spesso le problematiche vengono risolte davanti ai giudici, in mancanza di un governo regionale in grado di ascoltare, accogliere e mediare le varie posizioni presenti sui territori. È emersa, tuttavia, anche una crescente attenzione e partecipazione da parte della popolazione riguardo ai temi della protezione ambientale.
Quest’anno ogni azione commentata dal WWF Abruzzo sarà accompagnata da un bollino: verde come giudizio positivo, rosso per i giudizi negativi, giallo per le questioni tuttora da definire.
- Caccia al Cervo – bollino rosso
Non può essere che rosso il bollino riferito alla decisione di aprire la caccia al Cervo in Abruzzo. Giudizio del tutto negativo, dunque, per la Giunta regionale che con una delibera dell’8 agosto 2024 ha approvato il prelievo selettivo di 469 cervi in due aree dell’Abruzzo aquilano, suscitando una forte opposizione da parte delle associazioni ambientaliste e della comunità locale. “La scelta della Giunta – commenta Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – ha evidenziato un allontanamento dalla visione di coesistenza con la fauna selvatica e un abbandono dell’interesse per la tutela della biodiversità che, in Abruzzo, era stata faticosamente costruita nel tempo. Ci è parso chiaro come questa amministrazione regionale sia sempre più vicina al mondo venatorio”.
- Mobilitazione per salvare i cervi – bollino verde
Contro questa scelta scellerata è partita una grande e coinvolgente mobilitazione popolare. Più di 137.000 persone hanno firmato la petizione on line lanciata dal WWF Abruzzo insieme a tante altre associazioni su change.org (https://www.change.org/p/fermiamo-la-strage-dei-cervi-in-abruzzo), tanti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo si sono spesi schierandosi in prima persona e apertamente contro la decisione di uccidere i cervi, è stata organizzata una manifestazione molto partecipata a L’Aquila, c’è stato un grande risalto sui media regionali e anche nazionali sulla vicenda, con unanime condanna per il tentativo pro-caccia del governo abruzzese.
Il lavoro dei tecnici dell’Associazione e degli avvocati del panda ha fatto il resto: è stato presentato un ricorso al TAR e, successivamente, al Consiglio di Stato dopo il rigetto del primo. La decisione del Consiglio di Stato di sospendere la delibera della Giunta ha rappresentato una grande vittoria per il mondo ambientalista.
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La Riserva Naturale del Borsacchio – bollino rosso
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Le aree protette – bollino giallo
Tra le aree protette regionali, incessante è il lavoro nelle 6 Oasi WWF presenti in Abruzzo (5 delle quali sono anche riserve regionali) e in quelle nelle quali il WWF collabora alla gestione insieme ad altre associazioni o gruppi locali. “Una fitta rete di collaborazioni che attraversa tutto l’Abruzzo – aggiunge Andrea Rosario Natale, coordinatore dello IAAP-WWF – e coinvolge in totale 15 comuni, 9 riserve naturali e altre 6 piccole aree e interessa habitat e specie prioritari dell’Appennino centrale.” Nelle aree gestite dal WWF si sperimentano azioni di tutela e valorizzazione, creando anche opportunità lavorative, preziose soprattutto nei piccoli centri. Spesso le Oasi rappresentano aree di incontro, aggregazione e accoglienza, con un doppio ruolo conservazionistico e sociale. Propongono un turismo rispettoso dell’ambiente che porta un arricchimento culturale in chi le visita.
Il giudizio in questo caso è giallo: le aree protette abruzzesi continuano a custodire e a proteggere un patrimonio inestimabile di flora e fauna anche grazie al lavoro incessante di chi lavora con dedizione e professionalità presso gli Enti gestori, ma sono ancora troppi i progetti impattanti che ciclicamente si ripropongono nei territori protetti.
- Disattenzione verso il Centro recupero fauna selvatica – bollino rosso
Il Centro Recupero della Fauna Selvatica (CRAS) di Pescara, gestito dai Carabinieri Forestali, non accoglie più animali feriti. Da più di un mese la fauna ferita in Abruzzo viene lasciata al proprio destino e non si sa in quale struttura possa essere curata e accudita. Ormai da anni, infatti, il CRAS di Pescara rappresentava l’unico riferimento per l’Abruzzo per il soccorso e il recupero degli animali feriti (ad eccezione di quelli presenti all’interno delle aree protette) e, come denunciato più volte dal WWF Abruzzo, era già in preoccupante affanno con poche risorse e poco personale.
A gennaio il Centro dovrebbe tornare operativo grazie ai fondi dei Carabinieri forestali, ma resta inaccettabile che in Abruzzo ci sia così scarsa attenzione e nessun interesse verso la fauna.
- Tutela delle specie simbolo: Orso bruno marsicano, Lupo e Fratino – bollino giallo
Il giudizio sulla difesa delle specie è intermedio: da un lato ci sono i rischi e le minacce che questi animali continuano a subire, ma dall’altro c’è il grande impegno di Enti e Associazioni per la loro tutela che merita un commento positivo.
Incessante la campagna WWF “Orso 2×50” che punta al raddoppio dell’esigua popolazione del plantigrado entro il 2050 e vede centrale l’azione dell’Oasi WWF e Riserva regionale “Gole del Sagittario” di Anversa degli Abruzzi (AQ). Tra luglio e agosto sono stati riproposti i campi famiglia nell’Oasi di Anversa, che rappresentano non solo un’occasione di svago, ma soprattutto un importante momento di incontro e conoscenza: le famiglie che partecipano ai campi, infatti, fanno esperienza diretta del lavoro che le Aree Protette e le Associazioni di volontariato come il WWF, svolgono per contribuire alla crescita della popolazione di Orso bruno marsicano. Inoltre, nella prima settimana di agosto il WWF Italia è stato impegnato in un’altra tipologia di campo di volontariato, questa volta rivolto ai giovani: il Tour della Coesistenza Uomo-Orso nel Parco Nazionale della Maiella, attività svolta nell’ambito del progetto internazionale LIFE ARCPROM – Bentornato orso gentile. In questo caso, le attività principali sono state quelle della comunicazione e sensibilizzazione che sono fondamentali per migliorare la diffusione di corrette conoscenze sulla presenza dell’Orso nel Parco e in Appennino e sulle buone pratiche di coesistenza uomo-orso. Nel primo anniversario della morte di Amarena, si è voluto mantenere vivo il ricordo di quest’Orsa simbolo per l’Abruzzo. Dal drammatico episodio della sua uccisione, si è voluto ripartire continuando a lavorare ogni giorno con le persone, incontrandole nelle piazze dei paesi e aprendosi al dialogo e al confronto. Sono state organizzate due giornate di sensibilizzazione, il 30 e il 31 agosto in due centri abitati limitrofi all’area di presenza storica, simbolici delle sfide che ci attendono per salvare questa popolazione dall’estinzione.
Il 2024 ha segnato un brutto momento per la conservazione del Lupo. Il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha votato a favore del declassamento dello status di protezione del lupo, portando la specie da “rigorosamente protetta” a semplicemente “protetta”.
“Ormai è evidente a tutti quanto la natura sia sotto attacco, in Europa come in Italia – commenta Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia, presente alla conferenza stampa -. Come WWF Italia seguiremo da vicino i prossimi sviluppi e abbiamo chiesto al Governo italiano e alle istituzioni dell’Unione di riportare la scienza al centro delle decisioni che riguardano la tutela della natura. Vi è però bisogno di una forte reazione da parte dell’opinione pubblica perché le istituzioni devono comprendere che la maggioranza dei cittadini europei vuole proteggere la biodiversità del nostro continente”.
Il Lupo in Abruzzo, come nel resto d’Italia, è una specie in forte espansione che sta naturalmente riconquistando spazi dai quali era scomparso da decenni a causa dell’uomo, comprese aree di pianura e litoranee, spesso prossime a nuclei urbani. Questa situazione comporta un grande impegno per garantire la convivenza uomo-lupo e per questo le strutture locali del WWF Abruzzo hanno continuato a portare avanti azioni di sensibilizzazione, come incontri con gli amministratori e diffusione di buone pratiche di comportamento per una convivenza possibile.
Anche il 2024 ha visto i volontari impegnati nel Progetto Salvafratino Abruzzo che da anni viene promosso dall’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e dal WWF Abruzzo. Il Progetto ha come obiettivo la tutela dell’ambiente costiero e del Fratino, ormai divenuto noto e conosciuto dagli abruzzesi che frequentano le coste, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione che da sempre accompagnano il Progetto. Come ogni anno, il WWF Abruzzo ha trasmesso a tutti gli enti interessati le Linee guida per una pulizia sostenibile delle spiagge e ha organizzato una serie di incontri con le amministrazioni comunali, in collaborazione anche con la Guardia costiera e gli Uffici della Regione Abruzzo. Per il Fratino il 2024 è stato un pessimo anno e la condizione della specie lungo le coste abruzzesi resta critica e continua a peggiorare. Sono ancora troppe le minacce: la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, la presenza di cani e gatti vaganti, l’eccessiva frequentazione di alcune aree o veri e propri atti di vandalismo, oltre alle cause naturali di perdita di nidi come mareggiate e predazioni, ma anche la mancanza di un coordinamento più funzionale e strutturato a livello regionale.
- La partecipazione popolare – bollino verde