TERAMO – Nella notte scorsa è deceduto, dopo una lunga malattia, Maurizio Ripani, 63 anni compiuti in luglio, il cui cognome, negli ambienti cittadini, ci riporta alla nota società di trasporti.

Ci conoscevamo da bambini, ci siamo sempre rispettati, fino alla fine, fino a pochi giorni or sono, quando l’ho incontrato casualmente. Era alla cassa di un bar cittadino e, come sempre, abbiamo avuto da “combattere” per chi facesse proprio il conto: come quasi sempre avveniva, pagò lui. Maurizio era così, dalla nascita: buono, generoso, serio, modesto, nonostante non gli fosse mai mancato nulla per darsi delle arie: ricordo che, da giovanissimo, era corteggiato parecchio dalle più belle ragazze della città. Era davvero un soggetto ambito, potendo anche vantare la provenienza da un’ottima famiglia. Personalmente ho avuto il piacere d’aver conosciuto il suo papà, Leante, che è stato uno dei pilastri dell’azienda, mentre non ho mai avuto il piacere di conoscere direttamente le due figlie, Alice e Luigia, delle quali, però, lui mi parlava, in ogni circostanza. Se potessi, vorrei poter stringere tutti in un forte abbraccio, anche il dott. Roberto, suo fratello, Nino e gli altri familiari, nessuno escluso. So di urtare la sensibilità e la riservatezza di Maurizio, parlando di lui in questi termini; non gli sarebbe piaciuto, ne sono certo.

Mai, però, mi sarei mai perdonato il non farlo.

Anche io andrò a salutarlo lunedì, alle 09:30, nella Chiesa di San Berardo, nella nostra Chiesa, nel nostro quartiere.

Ciao amico mio.

Walter