TERAMO – Lanciare un messaggio chiaro contro la violenza sulle donne e, allo stesso tempo, rendere meno impattanti e riqualificare due strutture asettiche, “industriali”, trasformandole in una tela artistica di Street Art. È questo il doppio scopo del progetto “Trochildeae”, realizzato dall’artista Ivan Dimitri Pilogallo (in arte Gedo, già autore di diversi murales in Italia e a Teramo), promosso dall’Associazione Big Match e inserito all’interno di “Donne e Rinascita”.
Iniziativa, quest’ultima, che vede la collaborazione con il Centro antiviolenza “La Fenice” e il Liceo Artistico “Delfico-Montauti” e che è finanziata dalla Fondazione Tercas.
La realizzazione di murales in città, infatti, ha attirato l’attenzione di edistribuzione che ha valutato di inserire “Trochilideae” nel suo circuito nazionale per la riqualificazione di due cabine Enel presenti in città (una in via Fonte Regina e l’altra in frazione Scapriano).
Le opere di Pilogallo sono in fase di completamento e verranno inaugurate il prossimo 25 novembre in occasione della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” con un programma di iniziative che saranno rese note a breve. Per l’allestimento delle opere sono risultati fondamentali gli interventi e il supporto dell’Amministrazione Comunale di Teramo e dell’Amministrazione Provinciale. La realizzazione dei murales rappresenta l’ultima fase di un lungo progetto che ha avuto inizio già lo scorso anno.
Il periodo dicembre/febbraio ha visto protagonista il Liceo artistico “Delfico-Montauti” con l’organizzazione di alcuni incontri formativi con le operatrici del Centro Antiviolenza della Provincia di Teramo, per coinvolgere gli studenti in un ciclo di lezioni sul tema della violenza.
Gli studenti, coordinati dalla Prof.ssa Rita Di Gregorio, hanno inoltre realizzato un pannello che è stato posizionato nell’atrio del Centro antiviolenza di Teramo. I MURALES. Trochilidea è la guerriera dei colibrì. Il suo nome, infatti, è un gioco di parole con i “Trochilidi”, nome scientifico della specie a cui appartengono i colibrì, ed è l’immaginaria capofila delle nostre guerriere. L’artista ha scelto questo volatile per la sua simbologia, esso rappresenta infatti l’amore per la vita e la capacità di superare le difficoltà. Il colibrì accompagna la guerriera nella sua
battaglia quotidiana ed è presente in tutte le facciate tramite le piume, filo conduttore delle quattro protagoniste. La guerriera per quanto forte presenta delle spaccature in viso, come se si stesse sgretolando, ma resiste, impassibile a ciò che le viene detto o fatto. Impugna un pugnale ma il suo pugnale è una piuma, innocuo dal punto di vista fisico, ma ben più tagliente di qualsiasi lama
esistente perché vuol dire “non ne ho bisogno”.