GIULIANOVA – L’ex mercato coperto di Giulianova sarà abbattuto. Se integralmente o solo in parte, questo dovrà essere deciso. Ciò su cui non ha dubbi l’Amministrazione comunale, è la riqualificazione dell’area su cui insiste, piazza Dalla Chiesa, uno spazio fondamentale per la città, in zona pedecollinare e a pochi metri da viale Orsini e dal mare. A disposizione, ci sono 2,5 milioni di euro previsti dal Pnrr. Il mercato coperto, inutilizzato da anni, non ha i requisiti per poter essere recuperato così com’è. La costruzione ex novo di un edificio risulterebbe infatti economicamente più vantaggiosa rispetto alla messa a norma dell’esistente. Alle stesse conclusioni era giunto il forum popolare sulla piazza tenutosi mesi fa al Kursaal. L’ Amministrazione comunale riflette sul da farsi, tenendo ben presente il valore urbanistico e strategico della zona.
“Su piazza Dalla Chiesa, questa Amministrazione, vuol lasciare un segno – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici Giampiero Di Candido – Un segno di armonia, di bellezza, di godibilità. Per i cittadini attuali e per quelli futuri. Una volta eliminato il volume del mercato, non necessariamente la piazza deve essere riedificata. L’area può diventare , ad esempio, un parco cittadino, con un parcheggio a latere. Non solo. Piazza Dalla Chiesa potrebbe, un domani, essere il punto di partenza per quel collegamento meccanico Lido – Paese su cui diverse amministrazioni hanno riflettuto.
L’abbattimento totale del mercato coperto non è scontato. Dell’ attuale edificio potrebbe infatti essere conservata la parte circolare, come testimonianza di un passato che, in molte aree d’Italia, è stato influenzato dalle tendenze architettoniche della corrente ‘brutalista’. Il Brutalismo, va detto, è uno stile architettonico nato nel secondo dopoguerra e che ha imperversato fino agli anni ‘70. Il suo nome deriva da ‘beton brut’ di Le Corbusier, ovvero dalla rudezza del cemento a vista, materiale ampiamente impiegato in queste costruzioni. A Giulianova, ne sono espressione il mercato coperto e la chiesa di San Pietro Apostolo prima della successiva tinteggiatura. L’esempio italiano più celebre, ed il più fotografato al mondo, è la Torre Velasca di Milano, costruita tra il ‘55 ed il ‘57 ed oggi vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali”.
“Una buona Amministrazione – conclude Di Candido – sa guardare avanti ma ha la responsabilità di custodire la memoria dei luoghi, che parla alla coscienza e al cuore dei cittadini. Per ora, piazza Dalla Chiesa è un cantiere aperto. Riflettiamo, insieme ai professionisti del settore, per una scelta finale che sarà condivisa, utile e matura”.