TERAMO – Oggi 30 giugno presso la Casa Circondariale di Teramo alla presenza del Comandante del Corpo ,Dirigente di Polizia Penitenziaria Livio RECCHIUTI e personale in servizio ,si è celebrata la Santa Messa in onore di “San Basilide martire” ,Santo Patrono del Corpo di Polizia Penitenziaria,officiata da DON Delfino Regimenti Cappellano dell’Istituto di pena “Castrogno”.

San Basilide è stato proclamato patrono del Corpo degli Agenti di Custodia, oggi Polizia Penitenziaria. Con decreto della Sacra Congregazione dei riti del 2 settembre 1948.


Lo storico Eusebio, vescovo di Cesarea (265-340), nella sua
Historia Ecclesiastica narra che durante la persecuzione contro i cristiani da parte dell’Imperatore romano Settimio Severo (193-211), mentre i catechisti della Scuola di Alessandria si erano dispersi, il filosofo e teologo cristiano Origine (185-254) allora diciassettenne, contattato da alcuni pagani desiderosi della verità, cominciò ad istruirli nella fede cristiana, con un ardore e dottrina tanto inusuali in un giovane di quella età che se ne diffuse la fama. Accorsero ad ascoltarlo anche pagani colti e perfino filosofi.

Fra questi ultimi Eusebio ricorda, nell’ordine: Plutarco, Sereno, Eraclide, Erone, un altro Sereno e Basilide, sul quale si sofferma ampiamente, intrecciandone la storia con quella della vergine Potamiena e della madre Marcella.

Durante le persecuzioni cristiane, il preside Aquila fra i tanti, fece arrestare anche la schiava Potamiena vergine cristiana di rara bellezza e virtù: “Ella fu denunziata dal suo padrone, indispettito di non essere riuscito, né colle promesse né colle minacce, riuscire a farla condiscendere alla sua brutale passione” e minacciata dal magistrato di essere gettata nella pece bollente se non avesse esaudito il volere del suo padrone. Potamiena rifiutò e fu immersa con tante lentezza nella pece ardente che il supplizio durò per ben tre ore. Anche sua madre Marcella subì la stessa fine. (Storia universale della Chiesa dalla predicazione degli Apostoli fino al Pontificato di Gragorio XVI).

Altri riferiscono che quando il giudice minacciò di abbandonarla ai gladiatori per essere violentata, ella rispose con tanta nobiltà e fierezza da far meravigliare lo stesso giudice, ma fu subito condannata a morte.

Fatto sta che tutte le versioni che si possono rintracciare su questa vicenda, riportano che l’incarico di accompagnarla al supplizio fu affidato al soldato romano Basilide.

Secondo Eusebio, Basilide era uno dei soldati addetti a scortare i condannati al luogo del supplizio. Durante le lezioni di Origene, era maturata in lui una profonda simpatia per il cristianesimo e per i cristiani, ma non si era ancora deciso a ricevere il battesimo. Nel tragitto dal tribunale al luogo del supplizio, mentre la plebaglia cercava di oltraggiare con grossolani insulti la donna, Basilide protesse Potamiena, respingendo coraggiosamente gli scalmanati e dimostrandole compassione e simpatia.

Quest accortezze commossero Potamiena, che promise di intercedere per Basilide, una volta giunta in paradiso al cospetto di Dio.

Pochi giorni dopo Basilide fu chiamato a giurare di fronte agli idoli civili, ma egli inaspettatamente rifiutò, dichiarandosi improvvisamente cristiano, con ovvio stupore dei suoi commilitoni, e fu così condotto davanti a un giudice per confermare la propria fede cristiana. In conseguenza di ciò fu gettato in prigione e condannato a morte, e a chi gli faceva visita in carcere raccontava che la vergina e martire Potamiena gli era apparsa in sogno tre giorni dopo il suo martirio, ponendogli una corona sulla testa e dicendogli che aveva pregato per lui e aveva ottenuto da Dio la Grazia della conversione, per cui dopo poco sarebbe tornata a prenderlo nel suo ulteriore martirio. Basilide fu battezzato in prigione e il giorno successivo fu decapitato, all’incirca nell’anno 202 d.C.

I martiri Basilide, Potamiena, Marcella e gli altri sei discepoli di Origene sono commemorati nel ‘Martirologio Geronimiano’ al 28 giugno. Mentre il ‘Martirologio Romano’ commemora il solo Basilide al 30 giugno.

L’episodio dell’intercessione di Potamiena presso Dio per Basilide, narrato da Eusebio, costituisce uno dei primi documenti della fede della Chiesa dei primi secoli, riguardo l’intercessione dei santi.

Con decreto della Sacra Congregazione dei riti del 2 settembre 1948, San Basilide è stato proclamato patrono del Corpo degli Agenti di Custodia, oggi Polizia Penitenziaria.

Si definì compiutamente anche l’iconografia ufficiale del Santo, costituita da un’unica immagine riprodotta in quadri e santini: il soldato Basilide in posa austera e, sullo sfondo, Santa Potamiena che gli era apparsa in sogno.

Le spoglie di San Basilide sono custodite in un’urna posta nella navata sinistra, nella cappella dell’Assunta, del Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso a Milano. Alcuni frammenti delle reliquie del Santo si trovano presso l’Abbazia di San Basilide a Badia Cavana (PR) in una cripta sotto l’altare.