L’AQUILA – “Con estrema soddisfazione posso dire che l’Abruzzo è la prima regione d’Italia ad essere autorizzata dal Ministero della Transizione Ecologica ad immettere per un triennio trote fario nelle acque pubbliche”. Lo dichiara il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. “Dopo il blocco totale dei ripopolamenti di trote imposto dalla fine del 2020 dal Decreto del Ministero, ci siamo impegnati in un difficile confronto tecnico con gli uffici del MITE, all’esito del quale abbiamo ottenuto l’approvazione della proposta presentata. Sarà possibile immettere per tre anni in specifici tratti di fiume le trote fario allevate presso il centro ittiogenico regionale del Vetoio. Si potranno immettere anche trote iridee sterili a determinate condizioni. Tutto sempre sotto il controllo della Regione”.

“La deroga ottenuta premia l’impegno della Regione dedicato al recupero e alla conservazione della trota mediterranea autoctona. L’Abruzzo è tra le poche Regioni d’Italia ad avere un allevamento dedicato alla riproduzione della trota mediterranea, con un buon numero di riproduttori certificati geneticamente e che sarà ulteriormente aumentato nei prossimi mesi attraverso specifici campionamenti genetici – continua Imprudente –. Nell’arco di un triennio l’allevamento regionale del Vetoio dovrebbe garantire i ripopolamenti con solo materiale autoctono, consentendo di superare tutte le difficoltà e i blocchi che la normativa statale e comunitaria impongono”.

La deroga ottenuta è un primo importante passo per dare respiro al settore della pesca sportiva che è stato fortemente penalizzato dal divieto di immissione nei corsi d’acqua di specie considerate non autoctone. Si sta già lavorando al progetto di recupero di trote selvatiche presenti in bacini ancora non sondati, per verificare l’esistenza di altre specie  autoctone da valorizzare. A breve si partirà con le trote della riserva di Zompo lo Schioppo sul Liri, che presentano delle caratteristiche morfologiche particolari.