TERAMO – La scuola ai tempi del Coronavirus è stata oggetto di grandi attenzioni e di numerose prese di posizione. Il personale ha dato in questi mesi una grande prova di responsabilità, senso civico, passione per il proprio lavoro; non possono essere queste le uniche risorse su cui far conto, è il momento che chi ha la responsabilità di governare il Paese faccia fino in fondo la sua parte.
In provincia di Teramo i numeri parlano chiaro. A fronte di una variazione del numero di alunni che da 39449 del corrente anno scolastico passeranno a 39052 per il prossimo anno scolastico 2020/21, con una riduzione di 397 alunni, gli organici dei docenti sono rimasti sostanzialmente invariati con 4018 unità (3387 docenti e 631 insegnanti di sostegno). Non basta per una didattica adeguata ai tempi. Del resto, come già denunciato, permangono i problemi relativi alla mancata stabilizzazione dei precari e alla girandola di supplenze (se ne prevedono almeno 450), che avranno effetti negativi sul sistema formativo provinciale. Invece ci sarebbe bisogno di risorse adeguate in un momento particolarmente delicato.
Occorre garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, rivedere i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, provvedere alla messa in sicurezza degli edifici. Tutto ciò si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre.
Per questo le OO. SS. della scuola hanno indetto uno sciopero per lunedì 8 giugno 2020.