TERAMO – Gianguido D’Alberto ipotizzò che la gestione del “Gaetano Bonolis” sarebbe stata quasi certamente volturata all’imprenditore Franco Iachini, entro il prossimo 10 Giugno: in genere si tengono “larghi” i politici, ecco perché crediamo che la fumata bianca dovrebbe arrivare prima.
Pare che i tecnici ed i legali delle parti (Comune, Cantagalli Appati e Soleia) siano, finalmente, a buon punto, perché la gestione dell’impianto, che compete a chi la pose come condizione d’acquisto del Teramo Calcio (e fu un’operazione da tutti applaudita e condivisa – ndr), sarebbe nel mirino del Notaresco (se dall’eventuale riforma dei campionati si ritrovasse in una C semi-professionistica) e della stessa matricola Castelnuovo Vomano (potrebbe non avere tempo a sufficienza per adeguare l’attuale impianto alla futura D): in quest’ultimo caso la situazione sarebbe identica a quella del Teramo della stagione scorsa, che si iscrisse con il benestare del Comune di Pescara e della società biancazzurra (operazione “firmata” Capaldi, una delle ultime, non l’ultima).
La domanda sorge spontanea: ma a chi si rivolgerebbero oggi il Notaresco ed il Castelnuovo Vomano se non esiste una titolarità gestionale dell’impianto? Al Comune? Sarebbe D’Alberto a dover dare un parere positivo e non, come dovrebbe essere, il presidente del Teramo Calcio?
Come si evince, bisogna risolvere al più presto il problema, questo senza considerare che i biancorossi, probabilmente, saranno pure chiamati a doverseli giocare i play-off: pare proprio, infatti, che non sarebbero ristretti soltanto ad un numero limitato.