TERAMO – “In questo periodo, anche grazie alle agevolazioni normative, molti condomìni hanno avviato o stanno per avviare rilevanti lavori di riqualificazione delle strutture dei palazzi, delle facciate e dei tetti. Ovviamente tali cantieri, laddove insistono nel centro storico cittadino, nelle vie e negli spazi meno agevoli, nei luoghi più innervati dai locali commerciali, comportano inevitabili disagi alle attività produttive. Ne discende come sorga l’esigenza di compenetrare da un lato i diritti e gli interessi dei proprietari degli immobili al corretto svolgimento delle opere edilizie e dall’altro lato i diritti e gli interessi degli imprenditori e dei professionisti a non subire le conseguenze negative dell’insistere dei cantieri a ridosso dei locali sede delle proprie attività”. L’intervento è del Consigliere comunale di Teramo, Osvaldo Di Teodoro, del gruppo consiliare ‘Cittadini in Comune’ che fornisce una serie di richieste e soluzioni per alleviare i disagi che i cantieri arrecano ai commercianti.

“Innanzitutto occorre disciplinare il minor impatto possibile delle impalcature sulla visibilità delle vetrine e sulla transitabilità delle porte di passaggio – prosegue il Consigliere – in secondo luogo occorre ridurre al minimo la presenza dei cantieri, regimentando le tempistiche con un allungamento degli orari giornalieri di lavoro (anche nelle ore serali, notturne e nei festivi), riducendo la metratura delle aree di carico, scarico e di lavorazione, nonché accorciando al massimo la durata complessiva degli appalti nelle zone sensibili alla problematica. Per raggiungere queste finalità, lo scrivente si è attivato nel chiedere la convocazione di un’apposita seduta della competente II Commissione consiliare ‘Urbanistica e Pianificazione – Lavori pubblici – Traffico e trasporti’, onde poter discutere delle criticità ed offrire soluzioni rapide ed efficaci al diffondersi dei disagi che inesorabilmente andranno ad acuirsi, mano a mano che i numerosi cantieri si moltiplicheranno in città”.

“A livello civilistico, non deve sfuggire come i danni causati ai commercianti, ai professionisti e agli imprenditori dalla presenza dei ponteggi e delle aree di cantiere, sia assolutamente risarcibile e a carico dei condomìni e delle imprese edili – dichiara Di Teodoro – laddove sia dimostrabile il danno concreto arrecato alla propria attività (ad esempio la riduzione di fatturato). A tale riguardo la Corte di Cassazione ha inequivocabilmente affermato che ‘L’occupazione di un viale antistante un’attività commerciale comporta di per sé un danno’ e, come tale, va risarcito. Inoltre, qualora i titolari degli esercizi si trovino ad essere inquilini/locatari, potranno rivalersi sui proprietari i quali, sempre sulla scorta del Codice civile, sono tenuti a mantenere l’immobile locato ‘in stato da servire all’uso convenuto’. Ne consegue che nel caso i ponteggi occultino le vetrine o nascondano la presenza di un esercizio aperto al pubblico, limitando di fatto il godimento dell’immobile al commerciante/imprenditore, ciò concretizza un inadempimento del proprietario rispetto agli obblighi a cui è tenuto per legge. In tali evenienze gli inquilini hanno la facoltà di agire contro i proprietari/locatori per ottenere sia la riduzione del canone e sia il risarcimento dei danni subiti (a loro volta i proprietari potranno rivalersi sui terzi responsabili per recuperare i soldi che hanno dovuto riconoscere agli inquilini)”.

“Faccio personalmente appello a tutti i condomìni e ai proprietari di immobili oggetto di riqualificazione affinché si adoperino con le imprese appaltatrici per creare i minori disagi possibili. Al contempo, sotto il profilo della sensibilizzazione delle Istituzioni, occorre sottolineare la delicatezza della questione e le ricadute pesanti in termini di occupazione, di perdite di fatturato, di chiusura degli esercizi, di riduzioni di reddito sia da parte dei lavoratori del settore commercio e sia da parte dei proprietari di locali commerciali. Per tutti gli elencati motivi occorre la massima sollecitudine nell’affrontare la problematica, cosa che auspico nell’interesse generale della cittadinanza”, conclude il Consigliere Di Teodoro.