L’AQUILA – “La scomparsa di Antonietta Centofanti crea un vuoto in Abruzzo e nella città dell’Aquila in particolare. Il suo amore per il territorio è stato il fil rouge che ha contraddistinto la sua vita sia nel lavoro sia nel tempo libero. Negli ultimi anni facendosi portavoce delle vittime del sisma ha saputo tenere unita un’intera comunità provata dal dramma del terremoto, sapendo infondere speranza e voglia di ricominciare. Ai familiari esprimo il cordoglio personale e dell’intera giunta regionale”. Dichiarazione del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Al cordoglio del Presidente della Regione Abruzzo, si unisce quello dei rappresentanti istituzionali, politici e del mondo del lavoro, che ricordano la figura di Antonietta Centofanti, deceduta improvvisamente ieri a L’Aquila.
“La CGIL dell’Aquila si unisce al cordoglio di tutta la comunità aquilana per la perdita improvvisa di Antonietta Centofanti. Antonietta Centofanti era una donna tenace e tenera. Una resistente indomita ed un’amica per molti e molte di noi. Ha rappresentato la voce di tutti e tutte coloro che non hanno creduto alle narrazioni ufficiali post sisma ed ha continuato con estrema lucidità e compostezza a chiedere verità e giustizia per le vittime del terremoto. Antonietta, però, era anche molto più di questo. Era la politica sana. Era la musica. Era l’amore incondizionato per gli animali, come per ogni sofferente della terra. Era la forza della verità. Era la forza dell’amicizia. Era la forza della bellezza che si oppone al suo contrario. Era la semplicità della condivisione più vera e più spontanea. Questa città perde con Antonietta Centofanti una delle sue cittadine più belle, più oneste, più forti, più intimamente convinte che non possa esserci libertà senza giustizia. Possiamo solo ringraziarla e provare, insieme ai tanti e alle tante che oggi la piangono, a continuare il percorso che ha indicato a tutti e tutte noi”.
Pezzopane: “Mi inchino ad una grande donna, resistente” – “Antonietta, Antonietta, Antonietta. Continuo a ripetere il tuo nome, come se questo bastasse a tenerti tra noi. Ma non basta, no, non basta. Te ne sei andata in un pomeriggio di primavera, a casa tua, circondata dai tuoi gatti, i tuoi libri, la tua musica. In silenzio, quasi per non disturbare. Ti conosco da sempre, Antonietta, nelle prime contestazioni femministe tu c’eri, nel gruppo delle donne più grandi, quelle che hanno iniziato per prime. E che hanno insegnato a noi. Poi c’eri negli spettacoli teatrali e nei concerti, tanti eventi hai seguito, curato, guidato. Ma è quel 6 aprile che ha segnato tutto irreparabilmente. Li sei stata la più grande. La donna coraggio, senza reticenza, hai chiesto giustizia. Giustizia per Davide, che era finito sotto le macerie. La casa dello studente, maledetta e assassina. Poi i processi, le manifestazioni, le fiaccolate. Chiedevi giustizia per tutti, i morti del terremoto e Viareggio e Amatrice. Fino all’ultimo 6 aprile, insieme a te a piantare i fiori davanti alla casa dello studente e sotto il grande telo con i nomi delle 309 vittime. Il cuore tuo si è fermato ieri pomeriggio, ma diciamo la verità. Il cuore tuo si era spezzato irrimediabilmente, quella notte, alle 3.32 quando la terra tremò e risucchio’ la vita di 309 persone. Il sorriso cambiò da allora, cambiò lo sguardo, sempre più orgoglioso e battagliero, ma triste infinitamente triste. Perdo una grande e cara amica, una sorella di tante battaglia. E L’Aquila perde un simbolo della sua resistenza, una donna coraggiosa, tenace, capace di amore vero e puro. Mi inchino alla tua bellezza, alla tua forza, alla tua rude dolcezza. Ciao amica mia, ciao Antonietta”. Così Stefania Pezzopane ricorda l’amica Antonietta Centofanti, animatrice di tante battaglie post terremoto.