PESCARA – “Cominceranno già da oggi i sopralluoghi propedeutici a una stima dei lavori utili per rendere più accoglienti gli spazi dell’ospedale Santo Spirito riservati alla cura dei detenuti della Casa Circondariale di Pescara”. Lo fa sapere il consigliere PD Antonio Blasioli, che dopo gli ultimi episodi di cronaca ha dedicato al carcere particolare attenzione e che ieri pomeriggio ha effettuato un sopralluogo con la direttrice Lucia Di Feliciantonio e il direttore sanitario del nosocomio, Walterio Fortunato e i tecnici Asl nel reparto, posto all’ottavo piano dell’ospedale, proprio al fine di valutare le condizioni igieniche e l’utilizzo degli spazi.
“Si tratta di spazi strategici, perché il ricovero dei detenuti nei reparti aperti dell’ospedale comporta problemi legati alla privacy e alla sicurezza degli altri degenti, nonché dei detenuti stessi – avverte il consigliere Blasioli – ma anche e soprattutto problemi legati al controllo. Occorrono, infatti, circa 8 agenti al giorno per coprire i 4 turni e ciò rischia di sminuire la già carente presenza di operatori penitenziari, circa 100, questo soprattutto se i detenuti ricoverati dovessero essere più di uno e in reparti diversi, anche se tale situazione si verificherà però solo per casi eccezionali, da intendersi come malattie gravissime. Ieri la ASL ha ribadito la massima collaborazione nel dotare il reparto detenuti di infermieri all’occorrenza.
Parliamo di un reparto chiuso, solo perché non ospita al momento alcun detenuto, che è gestito direttamente dal carcere in sinergia con la Asl e che sarà ritinteggiato e riqualificato a partire dai prossimi giorni, in un tempo di tre settimane, ci hanno assicurato dalla direzione sanitaria. Non ci sono grandi problemi strutturali, all’interno oltre alle stanze e a una sezione dedicata alle donne, c’è anche un parlatoio per ricevere le famiglie: si tratta di spazi funzionali alla Casa Circondariale, che per capienza e natura, è bene che restino come “reparto” e non si trasformino in un carcere ospedaliero, come pare richieste sempre più pressanti da strutture fuori regione invece vorrebbero. Se ciò avvenisse i problemi già rappresentatici dalle voci ascoltate finora, sarebbero destinati a crescere.
La riqualificazione in atto, invece, consentirà un migliore utilizzo del reparto, dove vengono accolti i detenuti che non richiedono degenze in specifici reparti di terapia intensiva o mirata. Una concentrazione che rende più agevole anche il controllo, evitando piantonamenti in loco che assottigliano le disponibilità di personale nella struttura carceraria, dove gli organici richiedono un potenziamento di almeno 30 unità in più, ci ha spiegato la direttrice, che sta continuando l’opera di rieducazione dei detenuti, confermando l’apertura della struttura a sinergie con associazioni ed enti organizzatori di attività e corsi di formazione, l’ultimo è l’università. Messi insieme tutti i tasselli, gireremo al Governo le richieste, affinché il funzionamento della struttura migliori e, con esso, si consolidino i rapporti con la città e il territorio.
Questa era solo una delle istanze che mi erano state rappresentate prima e dopo la mia visita alla struttura di San Donato – conclude il consigliere – Lunedì 3 febbraio, invece, nel pomeriggio, in Regione, come gruppo di consiglieri regionali di centrosinistra vedremo i rappresentanti della Polizia Penitenziaria per capire quali azioni intraprendere a supporto delle esigenze della struttura, dove al momento ci sono oltre 430 detenuti e che, per la sua prossimità a Roma, rischia di diventare ancora più affollata senza interventi capaci di agevolarne ospitalità, funzionamento e potenziamento degli organici”.