MOSCIANO SANT’ANGELO – Sono amare ma anche consapevoli del risultato ottenuto le considerazioni di Maria Cristina Cianella, consigliera comunale di Mosciano Nostra, sulla vicenda dell’appalto del cine-teatro Acquaviva. Dopo la determina tecnica sulla risoluzione della convenzione con la Cobeco Costruzioni Srl e’ arrivato anche l’indirizzo politco da parte del Consiglio comunale, tenutosi questa mattina, su una vicenda che comunque avrà ulteriori strascichi. “Il Sindaco Galiffi dopo aver bocciato i miei emendamenti  – spiega la consigliera –  ne ha proposti due stabilendo quello che comunque avevo presentato anche io, ovvero all’atto di incassare la polizza fideiussoria fosse il Comune a fare da stazione appaltante per il cinema e a dare mandato al legale incaricato di procedere ad una eventuale azione risarcitoria contro la Cobeco a tutela del buon nome dell’Ente“.

La vicenda, nota, parte ben 8 anni fa quanto il Comune firma una convenzione con Cobeco Costruzioni Srl che accordava all’impresa a fare da stazione appaltante per il ripristino del cine-teatro Acquaviva. “Io votai contro – spiega ancora la Cianella –  perché ritenevo che l’appalto del cinema dovesse essere gestito dal nostro ufficio lavoro pubblici, non da un privato. Così come ritenevo che il privato dovesse pagare le plusvalenze delle sue opere (circa 500.000 euro) alle casse pubbliche moscianesi. Ma allora, come oggi, sono in Minoranza e venne deciso esattamente il contrario. A distanza di otto anni però ho avuto ragione. Certo è una magra consolazione! Perchè i Moscianesi non hanno un cinema, non ci sono i soldi a titolo di plusvalenze e all’orizzonte, non troppo lontano, un altro possibile contenzioso con la ditta che contesta la presa di posizione del Comune, cioè risolvere la convenzione.

La consigliera di Mosicano Nostra insiste: “In questi anni la nostra lista, sulla questione cinema ha sempre ufficializzato la sua posizione, in assoluta coerenza con il fatto di non essere d’accordo con quella convenzione. Tanto valeva avere il coraggio di revocare quel contratto, tempo dietro, e andare in contenzioso con la ditta, ma almeno l’appalto del cinema tornava a noi. Ho anche detto, e me ne assumo ogni responsabilità, che la verità storica di ciò che è accaduto tra Cobeco e Maggioranza, lo sanno solo Cobeco e Maggioranza. Durante la discussione ho chiesto che l’indirizzo politico del Consiglio fosse chiaro e non si limitasse, come invece la proposta di delibera recitava, a recepire un mero atto di gestione, cioè la risoluzione ad opera del funzionario responsabile”.

A me interessava il risultato, ossia che il comune si riprendesse l’appalto del cinema e lo deliberasse – conclude la consigliera –  Che lo abbia proposto il Sindaco dopo aver bocciato la mia stessa richiesta, non incide. Forse ci si doveva arrivare prima