ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Un’interrogazione presentata – esordisce la consigliera comunale di Roseto degli Abruzzi Rosaria Ciancaione, Capogruppo di ‘Liberi Progressisti’ – per capire perché i lavori di mitigazione del rischio idraulico di S. Giovanni, con un costo di € 1.099.450,00, non abbiano definitivamente risolto il problema degli allagamenti. Nonostante la conclusione dei lavori, alcuni abitanti della zona di S. Giovanni hanno segnalato che su Via Cascella, l’acqua fino al fosso posto vicino alla centrale elettrica continua a fuoriuscire sulla strada, senza tenere conto che lo stesso fosso è pieno di sterpaglie e che alla confluenza di Via Cascella con la SS. 150, a fianco alla centrale elettrica, la grata non è pulita e, quindi, l’acqua in caso di piogge abbondanti continua ad invadere la strada”.
Con l’interrogazione sottoscritta dai gruppi Liberi Progressisti, M5S, Europa Verde, Un’Altra Idea di Roseto e Roseto Progressista e Coraggiosa, “abbiamo posto precise domande in un’ottica di corretta informazione al Consiglio sui lavori eseguiti a S. Giovanni chiedendo se le singole voci del computo metrico abbiano trovato completa realizzazione qualitativa/quantitativa o se vi siano eventuali lavori non realizzati in tutto o in parte e le relative motivazioni”, aggiunge Ciancaione.
“Ci siamo soffermati anche sulla ripulitura del fosso vicino alla centrale elettrica dalle sterpaglie – continua la consigliera – che impediscono all’acqua di scorrere regolarmente con il rischio di allagamenti in caso di piogge torrenziali chiedendo quando l’Amministrazione Nugnes ritenga di poterlo ripulire anche in via sostitutiva, onde impedirne l’ostruzione, così come per la grata che attraversa Via Cascella per cui occorre una pulizia costante affinché l’acqua non continui a fuoriuscire sulla strada. Insomma, è stato speso oltre 1 milione di euro e tanti problemi sono rimasti irrisolti, per non parlare di quanto ci lasci stupiti”, conclude la consigliera, “il fatto che con un lavoro così importante non si sia valutata la possibilità di realizzare un pozzetto di ispezione/griglia tra il muro di recinzione della centrale elettrica e la SS 150, coprendo quella la parte del fosso a cielo aperto che si allarga fino a lambire la statale con un pericoloso gomito”, conclude Rosaria Cianciaione.