Il peggior Teramo della stagione (peggiore di quello di Catanzaro all’esordio), le busca a Monopoli (2-0) ed apre le danze a tanti interrogativi ai quali è difficile dare delle risposte esaustive, anche perchè nessuno sarebbe esente dalla sin troppo facile ed impietosa analisi complessiva negativissima, da Tedino all’ultimo dei calciatori impegnati quest’oggi. Le scelte iniziali? Regolarmente in campo Bombagi, che veniva dato out sicuro, dentro Iotti, del quale ci fu detto che non aveva avuto tempo per assimilare al meglio gli schemi difensivi (fuori Cristini… che entrerà al primo minuto della ripresa e che quindi era in buone condizioni fisiche), dentro Martignago, preferito a Magnaghi, dentro Mungo… Insomma un tourbillon così tanto marcato, rispetto alla gara con la Viterbese che, ancora prima di riuscire a ricostruire l’assetto tattico in campo (la fase difensiva è stata davvero pietosa), il Teramo era già sotto nel punteggio (dopo un solo minuto) per una sfortunata autorete di Iotti su un rilancio alla “evviva il parrocco” proveniente dalla difesa (dov’era Piacentini?). Come se non bastasse al 7° minuto Di Matteo perde palla sulla propria fascia, viene saltato come un birillo da Jefferson che prima va al cross (ribattutto) e poi va a riprendersi il pallone da buttare in rete, agevolmente: 2-0 in un amen! Il primo tempo è stato a dir poco disastroso, sia per l’approccio, sia per i due goals subiti su errori dei singoli e del reparto arretrato. Oltre alle due reti il Monopoli, che è sembrato uno squadrone che non è, ha colpito anche un palo ed impegnato severamente Tomei, andando al tiro pericolosamente in un altro paio di circostanze. Il Teramo? Segnaliamo una sola conclusione verso la porta avversaria (fuori di moltissimo), di Mungo al minuto 37! C’è da salvare qualcuno? No: letteralmente inguardabili i quattro difensori, al pari di Lasik ed Arrigoni e degli altri: è stata talmente evidente la pochezza di squadra che, al primo minuto della ripresa, lo stesso Tedino ne butta 4 nella mischia, contemporaneamente: Cristini per una difesa a tre con Iotti e Piacentini, Tentardini per Di Matteo, Ilari per Mungo (quasi una bocciatura per l’ex Cosenza che non ha giocato peggio degli altri) e Magnaghi per Cianci. Risultato? Meno scandalosi che nel primo tempo, ma innocui e men che mediocri egualmente: solo due i tiri in porta da segnalare. Quello di Magnaghi al volo, terminato alto (ma eravamo a 9 minuti dalla fine) e quello di Ilari in pieno recupero, probabilmente deviato alto da un piede di un difensore (episodio non ravvisato dall’arbitro). Conclusioni: silenzio e rossore in volto assoluti. Oggi è stato toccato il fondo del barile. Peggio non si potrà. Un quesito, però, lo poniamo. Andrea Iaconi, Sandro Federico e Bruno Tedino, che racconteranno a Franco Iachini?