Gentile Direttrice,
si segnala lo stato dei servizi igienici della stazione ferroviaria di Giulianova dove l’emergenza sanitaria Covid-19 è del tutto ignorata. I bagni degli uomini sono da giorni guasti. “Funzionano” – per modo di dire – per entrambi i sessi – quelli delle donne, peraltro, senza meccanismi di chiusura e privi di sapone, disinfettante e carta per asciugare le mani (quella igienica è inutile metterla perché sparisce subito) o asciugamani elettrico.
E’, pertanto, necessario, tanto più di questi tempi, che i bagni di questa importante stazione siano ristrutturati, custoditi e resi accessibili ad una tariffa – che so – di 50 centesimi, come, ad esempio, avviene alla stazione di Falconara. Si garantirebbero, così, soddisfacenti condizioni igienico-sanitarie.
Più o meno la stessa situazione si riscontra, a Teramo, nei servizi igienici dell’autostazione di Piazzale San Francesco, dai quali – come si ricorderà – l’ambientalista abruzzese Augusto De Sanctis, il 18 luglio 2019, uscì inorridito e scrisse una lettera ad alcuni organi di informazione locale nella quale, tra l’altro, faceva presente che in Tanzania i bagni pubblici sono, in genere, puliti o pulitissimi, se non perfetti, giudicando, invece, quelli del nostro terminal bus talmente indecenti da sconsigliarne assolutamente l’utilizzo.
I responsabili degli uffici preposti al loro controllo hanno – per caso – qualcosa da dichiarare in proposito? Cosa ne pensano della chiusura di questi “servizi antigienici” – come già chiesto precedentemente – e della loro sostituzione con bagni chimici, fino a quando, chi di competenza, non provvede alla loro messa a norma e alla successiva custodia, fissando il pagamento di una modica tariffa per il loro utilizzo?
Cordiali saluti.
Domenico Crocetti