TERAMO – Manifestazione spontanea di avvocati del Foro di Teramo, stamane, dinanzi al Tribunale, per rimarcare l’impossibilità di lavorare in questo periodo, con le misure previste dal protocollo di sicurezza che non permettono una normale fruizione delle aree interne.

Critiche al protocollo e allo smart working che non permettono ai legali di operare. L’attività è ripresa, ma solo parzialmente e soltanto in modalità di lavoro agile.

Accesi  e molto polemici gli interventi dei presenti, non soltanto dagli organizzatori Cataldo Mariano e Franco Patella che hanno parlato di paralisi giudiziaria e di giustizia a rischio collasso, visto la mole di cause accumulate.

 

Il Presidente dell’Ordine degli avvocati Antonio Lessiani, inizialmente restio a partecipare, ha parlato alla platea degli avvocati, rimarcando la necessità di trovare una unità di intenti e delineando le  problematiche principali da affrontare assieme seguendo due direttrici: la necessità che il governo riconosca la Giustizia come servizio essenziale, in modo da eliminare il lavoro agile e far rientrare il personale e la necessità di chiedere misure di sostegno con iniezione di liquidità.

Criticata l’assenza delle Camere Penali, e dell’Avvocato Gennaro Lettieri, è emerso che il vero problema è relativo alla mancata sanificazione del Tribunale. La prossima settimana ricominceranno alcune udienze penali ma secondo i legali la struttura e le aule non sono state sanificate.

 

Battibecco verso la conclusione della manifestazione e critiche verso lo stesso Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo Antonio Lessiani. “Non c’è un muro di Berlino che ci separa dall’Ordine, siamo fedeli alla Toga ma non ci sentiamo rappresentati.