CASTELLI – Non è l’unico monumento che è stato dedicato in Italia ai due eroi, ma questo ha una caratteristica unica, quella di essere stata realizzata per essere trasportato in ogni città d’Italia dove si svolgeranno iniziative contro le mafie e nelle scuole dove il Miur organizzerà i suoi percorsi di legalità . “Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. È la frase pronunciata dal giudice Giovanni Falcone che compare insieme all’amico e collega Paolo Borsellino scolpita sul monumento a loro dedicato dal Liceo Artistico di Castelli che è stato svelato ieri mattina da Maria Falcone e Luigi Savina, nel giardino antistante lo storico Liceo “Grue” diretto da Eleonora Magno, dopo l’incontro che la sorella del magistrato e fondatrice della Fondazione Falcone aveva tenuto all’Università di Teramo . L’opera è stata donata al Premio Paolo Borsellino che la metterà in mostra nelle principali città italiane.
Il progetto è stato ideato e realizzato dal maestro d’arte e scultore Valentino Giampaoli, docente del liceo, con gli studenti. Un importante monumento alto più di 2 metri e largo 1,50, realizzato alla memoria delle vittime della strage mafiosa di Capaci, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro . Ma anche un omaggio ai due magistrati simbolo della lotta alla mafia, e un buon auspicio per le generazioni future. Una lapide che è al tempo stesso una vera opera d’arte, scolpita sulla pietra dura della Majella con una caratteristica unica, quella di essere stata realizzata per essere trasportato in ogni città d’Italia dove si svolgeranno iniziative contro le mafie e nelle scuole dove il Miur organizzerà i suoi percorsi di legalità. Alla cerimonia è seguito un interessante e vivo dibattito con gli studenti che hanno ricevuto i complimenti della Prof. Falcone davanti a tutte le principali autorità provinciali e regionali. L’impegno preso è quello di ripetere presto un incontro nel Liceo di Castelli che si è detto pronto ad ospitarlo.
“Vogliamo dare un segnale ai giovani – commenta la dirigente del Liceo Eleonora Magno – di quanto sia importante vivere nella legalità, ricordando due figure simbolo della lotta alla mafia. È importante che le nuove generazioni comprendano l’importanza del rispetto delle leggi e che i valori che ne derivano sono fondanti di ogni paese democratico. Solo così si può vivere serenamente”.
“Castelli rende omaggio al sacrificio di quei magistrati e a quello degli uomini della loro scorta. L’inaugurazione del monumento dedicato alla loro memoria è un segno della nostra gratitudine nei confronti di chi si immolò sull’altare della legalità, del contrasto alla criminalità organizzata, della repressione dell’antistato”, ha commentato il sindaco Rinaldo Seca.
Nell’aula magna dell’Istituto gli alunni del Liceo hanno spiegato alla Falcone le fasi della realizzazione dell’opera mentre gli studenti delle scuole primaria e media le hanno posto varie domande sul giudice Falcone e sul rapporto tra i due fratelli. E lei ha parlato loro di Giovanni e della mafia. E’ stata una mattinata ricca di emozioni nella quale i ragazzi hanno conosciuto il Falcone magistrato, ma soprattutto uomo e anche bambino nei racconti di Maria, carichi di significati profondi e di insegnamenti. “Giovanni già da piccolo sentiva il senso dello Stato, aveva sin da allora dentro sé il germe dell’educazione che aveva ricevuto dalla nostra famiglia dove l’amore per la patria era al primo posto dei nostri valori e poi dalla scuola” – ha raccontato la Falcone che con la sua fondazione“ Giovanni e Francesca Falcone” è impegnata in attività di educazione alla legalità soprattutto tra i giovani.
“Gli uomini passano, ma le idee restano, la frase di Giovanni che in parte avete scritto sul monumento è il testamento morale che egli ci ha lasciato perché il suo timore era che le idee sulla mafia venissero dimenticate”, ha aggiunto Maria Falcone, “Ma la mafia è un problema grandissimo che deve essere combattuto da tutti, ognuno per la propria parte. E voi ragazzi siete i depositari di questa volontà di non arrendersi e siete destinatari di questi valori importanti che devono guidare le vostre vite e di cui avete bisogno”. La sorella del giudice che ha visitato la scuola – museo è rimasta piacevolmente colpita dalle attività didattiche e tra le opere esposte il Presepe monumentale. “Non immaginavo di trovare una realtà così importante e di scoprire delle ceramiche cosi belle come queste di Castelli” – ha concluso – “La parte dell’Italia meno conosciuta, quella che viene definita minore, ma che non lo è affatto e che sto scoprendo nei miei viaggi è bellissima e merita attenzione”.