TERAMO – In conferenza stampa il Sindaco stamattina ha tentato, con un doveroso ma insufficiente mea culpa, di tamponare il grave ritardo riguardante il cantiere in Piazza Garibaldi.
Sono trascorsi ben nove mesi dalla famosa consegna dei lavori. Un ritardo che ha provocato disagi alla viabilità e alla cittadinanza e ha confermato l’incapacità amministrativa della maggioranza comunale sui cantieri che, a Teramo, si aprono e non si chiudono.
Un cantiere, quello di Piazza Garibaldi, che è stato strumentalizzato in campagna elettorale. Utilizzato (consapevolmente e dunque con dolo) come tentativo di raccolta voti su promesse che, in realtà, erano e sono miraggi.
Oggi il Sindaco ci comunica la necessità della, ormai consueta, perizia di variante (un po’ come accaduto per l’area camper!).
D’Alberto, in una intervista odierna, rende due motivazioni a giustificazione della perizia di variante (che richiede oltre un milione di euro in più rispetto al progetto iniziale!) sottolineando, più volte, che le stesse dipendono da circostanze imprevedibili e impreviste.
Il primo motivo è la necessità di impermeabilizzazione delle condutture dell’acqua. Dico che, in questo caso, vi è stata una mancanza di comunicazione tra gli enti interessati che avrebbero dovuto poter prevedere la circostanza.
Certamente non si può accettare la seconda motivazione evidenziata dal Sindaco che ci parla della necessità di riqualificare gli impianti a seguito di ammaloramento. Era prevedibile in un cantiere fermo da mesi. Sarebbe stato opportuno, ad inizio cantiere, trovare soluzioni per evitare l’ammaloramento durante lo svolgimento dei lavori. Coma mai la ditta non ha posto in essere misure preventive per scongiurare il suddetto ammaloramento?
Questa volta, per evitare una spada di Damocle sulla testa, il Primo Cittadino non parla dei tempi di realizzazione. Inammissibile. In qualità di esponente dell’opposizione chiederò che ci sia un cronoprogramma serio e soprattutto che siano ben chiare le responsabilità che, ancora una volta, hanno causato in un terribile caos gestionale un danno ai cittadini sia in termini di disservizi (per un’opera già impopolare) sia in termini finanziari.
Il capogruppo e consigliere comunale di Fratelli d’Italia
Luca Corona