TERAMO – Premesso che, parlare di ripartenza del calcio in questo momento così difficile appare alquanto fuori luogo, se fosse per me avrei già concluso da tempo tutti i campionati, comunque per una analisi più dettagliata bisogna effettuare anzitutto un distinguo tra i professionisti e i dilettanti.

Per quanto riguarda i professionisti, (dove ci sono interessi economici sono maggiori rispetto ai dilettanti) il protocollo dettato dai medici del Ministero potrebbe essere applicato sicuramente dalle società di serie A, con qualche difficoltà da società di serie B e con gravi difficoltà dalle società di C, per quanto riguarda i dilettanti (serie D, Ecc. e promozione) è sicuramente impossibile adottare le prescrizioni impartite, pertanto non comprendo come ad oggi la lega dilettanti non abbia ancora comunicato la fine dei campionati.

Basterebbe fare due conti usando la matematica per vedere che la serie C e i dilettanti non potranno riprendere i campionati a breve, invero, è richiesto a tutte le società di effettuare tamponi ogni 4 giorni a tutti i calciatori e staff, se consideriamo che una squadra è composta almeno da 40/50 persone (calciatori staff e dirigenti al seguito) e che gli esami richiesti hanno un costo di 90 € circa il conto è presto fatto, 90 € x 40 = 3.600,00 euro, che in un mese (almeno sette test) sono 25.200 euro, calcolando che tra la ripresa del campionato (almeno 20 giorni di preparazione) e la fine ( mancano 8 o più partite di pende dalla categoria) servirebbero almeno 3-4 mesi, i costi da sostenere nel budget di una società ammonterebbero ad € 75.600 (3 mesi), € 100.800 (4 mesi), a questo va aggiunta la sanificazione degli spogliatoi e parti comuni (palestre ecc) almeno una volta ogni due giorni con un costo medio di € 1.000,00 e quindi un ulteriore costo ipotetico di € 15.000,00 al mese che per tre mesi sono altre 45.000,00 euro, e non è finita, le società che non hanno in dotazione un proprio centro sportivo, dovranno prendere in affitto un intero hotel dove far alloggiare tutti i componenti della squadra… conti alla mano si potrebbe ipotizzare per società di C e dilettanti costi di gestione della crisi Covid 19 intorno ai 200-250 mila euro. Pertanto secondo me una ripresa della serie C e della categoria dei dilettanti sarebbe una follia e sicuramente non è ipotizzabile.

A questo punto si potrebbero anticipare di un anno le riforme che erano in cantiere, ossia dichiarare chiusa la stagione (per la C e i dilettanti) e da settembre (nel caso sia diminuita o scomparsa l’emergenza sanitaria) creare la serie C di elite ma, invece di un unico girone da 20, farne due da 16 (o 18), dando quindi la possibilità alle squadre che quest’anno non hanno potuto terminare il campionato di permettere loro il salto di una categoria (le prime dei gironi a, b, c dell’attuale serie c farle salire in B) dalla 2^ alla 9^ dei tre gironi, in C d’elite (aggiungendo a queste le 4/5 retrocessioni dalla B);

– creare la serie C Semi Pro (con abbattimento e riduzione delle incombenze fiscali e previdenziali), 4 gironi da 20 squadre (come la vecchia C2) in maniera tale che anche dalla D potranno salire le prime 6 squadre dei 9 gironi (tot 54 squadre + le 24 della serie c rimaste + 2 società ripescate per meriti sportivi e/o che abbiano la disponibilità economica, tot 80 squadre) e così via a cascata, dall’Eccellenza alla D promuovere le prime 6 e dalla promozione all’Eccellenza idem. Bloccando ovviamente le retrocessioni.

Per quanto riguarda gli aiuti alle società dilettantistiche, dovrebbe essere istituito un fondo per le emergenze, dal quale attingere liquidità. In realtà già esiste ed è nel bilancio della federazione: credo che nell’anno 2019 ammontasse a 8 milioni di euro, almeno così è stato riferito da Marco Tardelli (candidato AIC) in una trasmissione televisiva. Riepilogo:

  1. Accesso al credito privilegiato con prestiti da poter restituire in 4/5 anni con un tasso molto basso;

  2. iscrizione gratuita o ridotta;

  3. riduzione e/o eliminazione per due anni dei canoni di locazione (comunali) degli impianti con relativa esenzione dal pagamento tasse.

  4. Compartecipazione statale e/o comunale nel pagamento delle utenze degli impianti.

  5. Predisposizione di ammortizzatori sociali per far fronte al pagamento delle ultime mensilità della stagione 2019.

  6. Riduzione del 50% di tutte le incombenze federali (acquisto cartellini ecc..) – Avv. Procuratore Antonio Paoluzzi