SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – “Come si possono mettere in ordine i conti nella nostra Sanità se la situazione esistente, quanto ad offerta dei servizi, in particolare di quelli ospedalieri, è così disomogenea tra le quattro ASL?”, è quanto afferma Elvezio Zunica, Presidente provinciale di Italia Viva Teramo. L’analisi si basa sulla situazione esistente e su quella che ha disegnato la programmazione regionale contenuta nella Legge di riordino della Rete Ospedaliera approvata nel dicembre 2023.
Analizzando la distribuzione dei Posti Letto (PL), pubblici e privati convenzionati, si evince che, per ogni mille abitanti, il rapporto degli stessi assegnati alle quattro ASL sono i seguenti:
4.41 a L’Aquila;
4.34 a Pescara;
3.38 a Chieti;
3.29 a Teramo.
“Rispetto a Teramo, dunque, secondo i sopra definiti indici di assegnazione, L’Aquila avrà 334 Posti Letto in più, Pescara più 333 e Chieti più 34. Ha senso tutto ciò? Per onestà di cronaca – continua il presidente di IV – questa disomogeneità di ripartizione non è di adesso, essendo anzi una situazione sostanzialmente storica. Solo che, quando si programma, certe storture andrebbero corrette o almeno bisognerebbe iniziare a farlo. Non fosse altro perché la disomogeneità di offerta sopra riportata, tende inevitabilmente a produrre inappropriatezza da una parte e mobilità passiva dall’altra. La minore offerta a Teramo favorisce, in sostanza, la mobilità passiva, nella quasi sua totalità extra regionale verso le strutture a nord; l’abbondanza di offerta, invece, tende all’inappropriatezza, cioè all’impiego di risorse che non tengono conto dell’efficienza, cioè del loro giusto impiego. A nostro avviso questi due fattori sono, senza ombra di dubbio, tra le cause principali del nostro debito sanitario”.
“E la Regione a guida Marsilio cosa fa? Invece di entrare nel merito dei problemi, con un sistema sanitario che produce 200 mln di euro di mobilità passiva, che non risponde alle esigenze dei cittadini a causa delle lunghe liste d’attesa, che ha fatto si che 120.000 abruzzesi abbiano rinunciato alle cure, va a colpire il ceto medio aumentando l’addizione IRPEF. Alla fine il centrodestra, al di là dei proclami e della propaganda che sta mettendo in campo, ha messo le mani nelle tasche dei cittadini per ripianare i buchi della sanità, senza affatto provare a correggere le cose che non vanno, ma scegliendo la strada più semplice e veloce da percorrere: aumentare le entrate con le tasse pagate dagli abruzzesi invece di razionalizzare e riorganizzare il nostro sistema sanitario”, conclude Elvezio Zunica.