TERAMO – Quella del “Dopo di noi” è una delle più angoscianti questioni con cui le famiglie dei disabili debbono confrontarsi. “Dopo di Noi” è l’espressione con la quale i genitori di persone con disabilità indicano il periodo che seguirà alla loro dipartita: una domanda che da tempo le famiglie hanno sottoposto alla politica, chiedendo di creare gli strumenti in grado di assicurare un futuro sereno alle persone che, con disabilità, non potranno più contare sul supporto familiare.
La Legge 112 del 16 giugno 2016 recante “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare” è una prima risposta a tale problematica. Ad essa fa riferimento un intervento della Regione Abruzzo che l’amministrazione comunale, su iniziativa dell’assessore competente Ilaria De Sanctis, ha adottato approvando una delibera che avvia attività rivolte a persone disabili, con lo scopo di aiutarle ad affrontare il proprio futuro dopo la morte di parenti.
L’amministrazione comunale ha così presentato una proposta progettuale che mira alla costruzione di progetti personalizzati in favore di utenti già noti all’Ufficio Attività Sociali, che selezionerà i beneficiari attingendo alle graduatorie dei servizi già attivi, stabilendo che nell’ipotesi in cui il numero non fosse adeguato alle risorse disponibili, si procederà alla pubblicazione di apposito Avviso pubblico.
Gli interventi previsti accompagnano la famiglia, la persona con grave disabilità ed il suo contesto di vita a riconoscere le possibilità di sviluppo personale in età adulta ed i sostegni necessari per realizzare un progetto di vita, separandosi dai familiari e/o dai servizi residenziali, attraverso l’opportunità di sperimentarsi in situazioni concrete (es. palestra autonomia, ….) e periodi di distacco dalla famiglia (es. week end di autonomia, …..).
L’accesso ai diversi interventi è subordinato a valutazione da parte di equipe che analizzerà le diverse dimensioni della persona con disabilità in prospettiva del miglioramento della sua qualità di vita ed in particolare nelle aree della cura della persona, della mobilità, dell’autonomia e comunicazione, delle attività strumentali e relazionali della vita quotidiana. Le attività seguiranno percorsi e strategie personalizzate, strutturate con criteri di progettazione educativa e si esplicheranno attraverso:
comunicazione: saper chiedere, saper dare i propri dati, usare i telefoni pubblici…
orientamento: leggere e seguire indicazioni stradali, saper individuare punti di riferimento, riconoscere fermate di autobus e taxi…
comportamento stradale: attraversamento, semafori…
uso del denaro;
uso dei servizi: corrispondenza prodotto-negozio, supermercati, negozi di uso comune, bar, cinema, uffici postali, mezzi pubblici…
Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare con i Servizi sanitari della ASL Teramo, con le FF.OO., con il terzo settore, con le famiglie di origine.
L’assessore Ilaria De Sanctis sottolinea: “I progetti Dopo di Noi sono concepiti per giungere il più possibile alla emancipazione dai genitori, promuovere e favorire la possibile autodeterminazione ed il benessere esistenziale e anche il riconoscimento delle indicazioni e delle scelte dei figli per ridisegnare il percorso di vita. Si tratta di progetti che costituiscono una importante opportunità anche per la collettività ed il tessuto locale”.
Gianguido D’Alberto nella veste di Presidente regionale ANCI precisa: “Quello del Dopo di Noi è un tema primario che va affrontato con concretezza dalle istituzioni, che per prime devono rispondere alla necessità di realizzare un sistema in cui ci sia un aiuto consapevole e costante. E’ questo il modo più giusto per porsi di fronte ad una problematica che non si aspetta parole ma invoca concretezza. Come ho già avuto occasione di dire, diversità e normalità non esistono, esiste la specialità di tanti sorrisi che noi istituzioni abbiamo il dovere di disegnare nel viso di chi è considerato ‘diverso’, facendo sentire sempre la vicinanza alle loro famiglie; quella del Dopo di Noi è proprio l’occasione per eccellenza. La Legge del 2016 fu straordinaria perché copriva un vulnus, ma c’è il rischio che essa rimanga lettera morta, se non le fanno seguito le misure di attuazione, e cioè i contributi; finora, purtroppo, il giudizio non può essere positivo, perché troppo poco si è mosso. Rivolgo pertanto una forte sollecitazione al Parlamento e alla Regione Abruzzo perché introducano le misure previste e diano seguito ai bellissimi intenti sanciti sulla carta” – Ufficio Stampa –