TERAMO – Un esonero è quasi sempre una bocciatura per la società. Nel caso dell’esonero di Simone Stirpe da parte della Rennova Tasp, valutando la situazione dall’esterno, è soltanto della società, per diversi motivi.
Il primo: c’era stata un’intera estate per valutarne la bontà della conferma-scelta, in B, di un uomo e di un allenatore che non andava “testato”: di lui i dirigenti conoscevano vita, morte e miracoli.
Il secondo: non sono i risultati ad averne sancito l’avvicendamento. La squadra ha sbagliato una sola partita, con il Giulia Basket e, nello sport, ci può stare, ancor di più dopo la brillante fase preliminare in Coppa, con le vittorie sulla Pallacanestro Roseto o di Civitanova, tanto per ricordarne un paio. A queste si aggiunga, poi, il 2 su 4 in cadetteria.
Il terzo: le modalità. Esonero ed avvicendamento a cavallo del Natale, come se individuare un sostituto, incontrarlo, trovare le intese programmatiche ed economiche, sia l’equivalente di bere un bicchier d’acqua. Noi, ad esempio, siamo portati a credere che l’idea del drastico intervento fosse maturata anche mentre Simone Stirpe neppure lo ipotizzasse…
Tutto questo bello non è, ed aggiungiamo che siamo stati colti di sorpresa al pari del coach. Stavolta la teramanità non ha avuto il sopravvento, anzi…
Detto ciò, diamo il benvenuto a Giorgio Salvemini, che non ha bisogno di presentazioni.