PESCARA – È una lettura quantomeno superficiale quella del consigliere Silvio Paolucci del rapporto Agenas sul modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale delle Aziende sanitarie pubbliche, presentato al Forum Risk Management di Arezzo.
Come ribadito più volte dallo stesso direttore generale Agenas, Domenico Mantoan, durante la presentazione, è stato illustrato il frutto di un sistema sperimentale che si basa sull’acquisizione di flussi, cioè di dati. Ma proprio perché si tratta di un sistema sperimentale va migliorato nell’analisi per giungere a una fotografia della situazione il più attinente alla realtà.
Qualsiasi valutazione delle attività delle aziende sanitarie deve dunque tener conto di questo, tenendo presente peraltro che i “colori” assegnati alle Asl abruzzesi, quindi il loro posizionamento, non sono tutti negativi. Citiamo a titolo di esempio l’assistenza ospedaliera per la quale le Asl abruzzesi superano la sufficienza. Altro indicatore certamente di segno positivo riguarda l’assistenza domiciliare integrata per gli over 65, così come il consumo pro capite di prestazioni eco-addome, segno di appropriatezza e rispetto dei tempi di attesa. Buono anche l’indicatore relativo al rispetto dei tempi di attesa per gli interventi di colecistectomia e di protesi alla spalla, anca e ginocchio e l’indicatore inerente all’assistenza pediatrica.
La relazione di Agenas serve certamente a individuare le aree di miglioramento, a dare indicazioni alle aziende sanitarie su quali ambiti impegnarsi maggiormente. Come specificato da Mantoan durante il Forum di Arezzo questo studio ha il fine di migliorare la qualità del servizio sanitario e non di alimentare sterili polemiche politiche.
“Il consigliere Paolucci persevera nella sua azione di opportunistica disinformazione. Non si tratta di pagelle tra promossi e bocciati in un servizio sanitario in affanno su tutte le regioni ma di un sistema condiviso per capire dove sono le condizioni di migliorabilità. Si tratta quindi di elementi rappresentativi sui quali misurare interventi di programmazione adottati: ed è proprio questo il punto, le due giunte Marsilio, consecutive, hanno dovuto porre rimedio all’assenza di programmazione che hanno trovato al primo insediamento. Basti pensare che non era stato approvato né il piano sanitario né il programma operativo e che i cosiddetti indicatori Lea non venivano misurati da fonti certe ma autodichiarati dagli uffici regionali. Insieme ad Agenas abbiamo avviato un percorso virtuoso che favorisce la capacità di misurazione della nostra regione intervenendo sia con atti di programmazione mirata sia con interventi normativi che sostengono l’iniziativa pubblica. Oggi sappiamo misurare, sappiamo leggere le informazioni e abbiamo adottato i provvedimenti necessari che avranno effetti certamente non immediati. La sanità abruzzese merita un’attenzione seria e responsabile basata sull’evidenza e non sulla lettura approssimativa delle prime dieci righe di un documento appena presentato”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità , Nicoletta Verì.