MARTINSICURO – L’Associazione ‘Antonio Gramsci – Abruzzo’ esprime piena e totale solidarietà ai lavoratori della Carbotech s.r.l. di Martinsicuro, in lotta per il rinnovo del contratto collettivo aziendale. “I lavoratori, per affermare le proprie legittime, giuste rivendicazioni, hanno conferito mandato alla R.S.U. ed alla segreteria FILCTEM per proclamare lo stato di agitazione – si legge in una nota dell’Associazione –. La sacrosanta battaglia dei lavoratori della Carbotech si inserisce in una fase di gravissimi attacchi al mondo del lavoro, che hanno come obiettivo in primo luogo i salari e poi il diritto di sciopero, garantito dalla Costituzione, che il governo nazionale di ultradestra sta aggredendo con un uso spregiudicato, intimidatorio e politico dell’istituto della precettazione”.

“Il 62% dei contratti collettivi sono fermi da anni, il blocco dei salari colpisce 7 milioni di lavoratori, mentre il divario fra le dinamiche dei prezzi e quella delle retribuzioni ha raggiunto il punto più alto di sempre. In questo quadro fosco, la battaglia dei lavoratori della Carbotech assume un valore altissimo: non solo ha il doveroso obiettivo del rinnovo del contratto e dell’adeguamento delle retribuzioni; ma anche quello di reagire alle sopraffazioni di chi, dal governo del Paese, vuole cancellare ogni tutela ed ogni diritto costituzionalmente protetto dei lavoratori. A fianco dei lavoratori, sempre”, conclude l’Associazione Gramsci ricordando gli articoli della Costituzione dedicati al lavoro:

Articolo 1: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Articolo 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Articolo 35: La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.

Art. 36: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Articolo 37: La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.