ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Il consiglio comunale di ieri ha rappresentato l’ennesima dimostrazione della crisi irreversibile della maggioranza guidata dal sindaco Nugnes. Le tensioni interne sono ormai palesi, con il consigliere Pavone che si è scagliato apertamente contro il sindaco e i dirigenti comunali. Una situazione che certifica come questa amministrazione sia ormai giunta al capolinea”. Così una nota del gruppo di Fratelli d’Italia di Roseto.

“Durante la seduta, Pavone ha difeso il ‘suo’ assessore Marcone, lamentando la mancanza di considerazione e risorse per la delega ai Lavori Pubblici – continua la nota – sottolineando che il mutuo necessario per portare avanti progetti importanti non è mai stato approvato. Ma non solo: il consigliere ha criticato duramente l’operato dei dirigenti comunali, accusandoli di non ascoltare e di ostacolare le iniziative dell’assessorato, dando così voce a un malessere diffuso e persistente che mina ulteriormente la già fragile stabilità della maggioranza”.

“Pavone non è nuovo a questi mal di pancia e sfoghi pubblici – dichiara Francesco Di Giuseppe, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale – segno evidente di un’amministrazione in cui ognuno va per la propria strada, senza una guida politica né un progetto comune per la città. I ripetuti scontri interni e le accuse reciproche ci dicono una sola cosa: sono ormai alla deriva. Questa settimana, la maggioranza ha provato a screditare il lavoro dell’opposizione, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: il vero problema è al loro interno, con una coalizione spaccata e incapace di governare. Dopo quasi tre anni di mandato, l’amministrazione Nugnes si è rivelata incapace di mantenere le promesse elettorali e di portare avanti progetti concreti per Roseto”. 

“La loro è un’amministrazione fallimentare, che non ha saputo dare risposte né stabilità, e che oggi si trova ad affrontare divisioni insanabili e scontri continui tra i suoi stessi membri. È tempo che il sindaco prenda atto del disastro che sta andando in scena sotto i suoi occhi”, conclude Di Giuseppe.