GIULIANOVA – Nello scorso mese di luglio il Comitato Intercomunale per la Salvaguardia dell’ Ospedale Costiero, assieme ad altre forze sociali del territorio, ha deciso di intraprendere un percorso di iniziative e costruzione di una piattaforma “al fine di creare una mobilitazione unitaria e trasversale – si spiega in una nota – Diverse sono state le assemblee svolte, alle quali hanno partecipato, oltre alle diverse realtà sociali presenti nella Cittadina e limitrofe, anche alcuni partiti. Come Comitato non abbiamo mai posto veti, se non quello di mobilitarci come forze sociali e non come forze di partito perché la sanità è un tema che non ha colori politici, ma è un bene della comunità su cui lavorare tutti assieme per un unico obiettivo che non può che mettere d’accordo tutti. Questo, d’altronde, è ciò che ci spinse 4 anni fa a rimanere per mesi sotto quel gazebo a lottare davanti al nostro nosocomio per tentare di porre l’attenzione della cittadinanza sulla problematica e creare un blocco sociale in una fase politica delicatissima”.
“Nel corso delle assemblee per la costruzione della piattaforma unitaria per la mobilitazione – continua la nota del Comitato – chi oggi organizza la mobilitazione del 2 ottobre ha probabilmente ritenuto non valido ed importante il percorso intrapreso da varie realtà in maniera unitaria, indicendo una conferenza stampa. In tale conferenza, consapevoli di aver rotto un percorso unitario, hanno invitato le forze sociali che qualche giorno prima stavano lavorando unitariamente ad un percorso in cui non si sono riconosciuti, ad unirsi a loro. Non siamo disposti a ridurre il tema della sanità ad una banale campagna elettorale. Alcune forze partitiche presenti hanno deciso nel corso della costruzione della piattaforma di rompere quanto creato facendo una conferenza stampa e chiamando alla mobilitazione. Nei giorni seguenti alla suddetta conferenza, abbiamo potuto leggere dai quotidiani locali che anche chi in campagna elettorale era per un ‘ospedale a 50km di distanza’ oggi manifesta con le opposizioni consiliari poiché ‘è contro il comune’. Al Comitato non interessa e mai sono interessate le dinamiche interne ed istituzionali, senza tener conto che il piano sanitario nazionale è di competenza statale, con rimando alle Regioni che godono di autonomia amministrativa”.
“Il Comitato ha continuato la sua campagna di sensibilizzazione sul tema della sanità, e la costruzione di un fronte unitario e sociale che non abbia nulla a che vedere con campagne elettorali o schemi predefiniti di partito. Chi doveva apportare sostegno ed idee alla piattaforma ha deciso di smantellare quanto era stato costruito lanciando una mobilitazione di partito ed oggi chiama le stesse forze sociali che per anni ha volontariamente delegittimato, a partecipare in loro sostegno, con la scusante della ‘giusta causa’. Per tali ragioni il Comitato, che dal 2017 vive il territorio e segue la causa della sanità locale e provinciale portando avanti rivendicazioni (dalla Regione al Presidente del Consiglio) e apportando ogni tipo di sostegno a chi ha vissuto anche disagi, non parteciperà alla manifestazione poiché risulta essere frutto di una ‘corsa all’ arrivare per primi’ di qualcuno e priva di una discussione e di un democratico confronto con l’esterno”, conclude la nota.