ROMA – “Non conosco nel dettaglio tutte le vostre delibere di approvazione del quesito referendario, ma solo quella della regione Liguria, ma presumo che anche voi non abbiate considerato che l’approvazione di un quesito non esaurisce l’impegno assunto”. Lo scrive l’avvocato Felice Besostri in una lettera ai presidenti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna e Veneto, “in seguito all’approvazione della richiesta referendaria per cancellare la quota proporzionale dalla legge elettorale, consegnandoci così a un maggioritario puro”. Le otto regioni – spiega Besostri – “costituiranno un Comitato promotore referendario, il cui compito, come nei referendum promossi con la raccolta di 500.000 firme di elettori, è quello di farlo approvare dalla maggioranza assoluta dei partecipanti al voto. Per i Comitati promotori di referendum abrogativi di iniziativa popolare è previsto un rimborso di 500.000 euro se riescono a raccogliere le firme. Come intendete voi finanziare la campagna referendaria? Se non ci metteste nemmeno un euro, significherebbe che avete approvato il quesito per fare un favore a terzi soggetti, nel caso specifico un partito politico: non c’era il tempo materiale per raccogliere le firme e depositarle entro il 30 settembre”. “Si configura anche – sottolinea ancora Besostri, ricordando di essere residente in una delle regioni che hanno approvato il referendum – un rischio di responsabilità politica ed erariale, di cui dovreste preoccuparvi”. “Se non siete impegnati nel successo del referendum – continua – non si capisce perché abbiate dedicato tempo alla questione di una diversa legge elettorale, in concreto quale sia l’interesse delle vostre comunità ad un tale referendum. Tuttavia, se siete convinti che un sistema maggioritario, basato su collegi uninominali a turno unico, sia il migliore sistema elettorale per quale ragione non avete messo in cantiere una riforma della Vostra legge elettorale?” – ANSA –