L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI, apprende con soddisfazione della conclusione delle indagini da parte della procura di Teramo sull’incidente del 8/9 maggio 2017.
“Le indagini sembrano aver riguardato tutti gli aspetti e possono rappresentare un passo avanti importante verso l’accertamento della verità”, commentano dall’Osservatorio, “Ovviamente si dovranno approfondire gli atti prodotti dalla Procura, ma alcune delle Associazioni che costituiscono l’Osservatorio sono intenzionate a costituirsi parte civile nel procedimento. In particolare le associazioni ambientaliste, che fin dai primi anni 2000 seguono la vicenda della sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, sono intenzionate ad intervenire nel procedimento quali portatori di interesse per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Ma anche le associazioni dei consumatori vorranno far valere le loro ragioni, atteso che questa vicenda ha rappresentato un danno per tutta la cittadinanza”.
L’Osservatorio ribadisce che l’obiettivo resta la messa in sicurezza definitiva dell’acquifero che rifornisce centinaia di migliaia di persone. Le indagini della Procura serviranno a chiarire meglio la situazione e a meglio definire gli interventi da mettere in campo.