TERAMO – Abbiamo appreso di un incontro, nei giorni scorsi, tra la società biancorossa del Città di Teramo, presidente in testa, ed i gruppi organizzati della tifoseria: all’ordine del giorno la sponsorizzazione della Sapori Veri.

Filippo Di Antonio avrebbe esposto e motivato l’importanza di tale intervento, ritenendo che, ammesso e non concesso che ci fossero state cose da perdonare, Luciano Campitelli ed Ercole Cimini avrebbero abbondantemente saldato il loro “debito”. A questo, aggiungiamo noi, ci sono sia le pubbliche scuse dell’ex presidente in un’intervista rilasciata ad ekuonews, sia la volontà della stragrande maggioranza della tifoseria di voler porre una pietra tombale sul passato. Risultato?

Nella prima uscita stagionale di Torricella Sicura qualche coro contro Luciano Campitelli (e non soltanto – ndr -) c’è stato. Si traduce in libertà di pensiero? E’ cosa lecita, se non offensiva. E’ una questione di principio e di coerenza? E’ posizione altrettanto rispettabile, al pari del fatto che in quegli ambienti la “maglia” resta tale a qualsiasi latitudine, anche in quella della Terza Categoria.

E il rovescio della medaglia? Come non tener conto del fatto che la stragrande maggioranza ambisca, invece, ad un calcio sempre migliore, ad una società finanziariamente più forte ed a prospettive di crescita? Tutto ciò, con uno sponsor (sottolineiamo il termine) come la Sapori Veri, sarebbe meno complicato.

Siccome tra le priorità di gran parte dei gruppi organizzati vige la regola secondo la quale non si comunica con la stampa, la “massima” è diversa per il Club Biancorosso, che normalmente lo fa. A quell’incontro richiamato in apertura c’erano anche loro rappresentanti: non sarebbe il caso che si espongano? Se la posizione fosse benevola non potrebbero avere un’incidenza importante sullo sviluppo a buon fine dell’intervento commerciale?

L’auspicio? Che la Sapori Veri continui ad accettare in silenzio, come sempre ha fatto, altri cori non amichevoli provenienti dalla Curva…

Sarà come bere un bicchier d’acqua? No, non lo crediamo. Anzi ne siamo certi.