TERAMO – Sono due le persone iscritte sul registro degli indagati per la morte di Mohamed. Sono stati notificati da poche ore gli avvisi di garanzia al bagnino e al legale rappresentante dell’azienda che gestisce il salvamento a nuoto a Giulianova. I due devono rispondere dell’ipotesi di reato di omicidio colposo.
Si tratta di un atto dovuto in questa fase, anche per consentire agli indagati la nomina di un consulente di parte nell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Andrea De Feis , titolare delle indagini, sul corpo del 14enne.
Le indagini coordinate dalle procura di Teramo vogliono provare a stabilire se ci siano stati davvero ritardi nell’operazione di soccorso a Mohamed, poi deceduto. L’amico che insieme a lui era entrato in acqua, ha raccontato fin da subito di non essere stato creduto quando ha dato l’allarme.
“Quando un’ondata ha fatto ribaltare il gonfiabile -ci ha raccontato l’amico Said – siamo finiti sott’acqua e Mohamed, che non sapeva nuotare, spaventato si è aggrappato a me e sono andato a fondo con lui, non riuscivo a tenerlo, quando sono riuscito a risalire non ho piu visto Mohamed, con fatica ho raggiunto subito la riva e ho chiesto aiuto al bagnino, lui non mi ha creduto, non mi ascoltava, ho chiesto aiuto a tanti, ma nessuno ha fatto niente per tanto tempo…”
Ora, sia la guardia costiera che i carabinieri della compagnia di Giulianova stanno provando a ricostruire i fatti, hanno già ascoltato diverse testimonianze, per poi fare rapporto completo al magistrato inquirente.
di Elisa Leuzzo