“Sono al diciannovesimo giorno di sciopero della fame, che in Sicilia vale doppio. Non è chiaramente il primo sciopero, ma la situazione nelle carceri italiane è ormai insostenibile. E il mio obiettivo è ottenere un segnale concreto da parte del Governo e del Parlamento sulle condizioni inumane e degradanti dei nostri istituti penitenziari”, così nell’intervista al Messaggero Rita Bernardini, Presidente di Nessuno Tocchi Caino e capolista Isole (Sicilia e Sardegna) per la lista Stati Uniti d’Europa. E spiega “la proposta di legge sulla liberazione anticipata speciale, portata avanti con Roberto Giachetti, si è purtroppo arenata alla vigilia delle elezioni europee. Nel frattempo, 36 detenuti si sono suicidati dall’inizio dell’anno, e il sovraffollamento impedisce un’adeguata assistenza sanitaria e rieducativa. Proseguo lo sciopero in attesa di risposte. Non possiamo definirci democratici se accettiamo la tortura” sottolinea Bernardini.