ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Le critiche di Marco Borgatti sul Piano di assetto naturalistico della Riserva del Borsacchio mi lasciano sbigottito e rammaricato. Sono critiche che non rendono giustizia né al lavoro fatto dall’amministrazione e dell’Ufficio urbanistica che hanno tentato di mettere regole che conciliassero la tutela della natura, con lo sviluppo turistico e l’agricoltura tradizionale, ma non rendono giustizia nemmeno al lavoro dei tanti volontari che si impegnano con spirito di servizio verso la comunità senza smanie di protagonismo”.
E’ il duro affondo che l’assessore all’Urbanistica Orazio Vannucci ha rivolto al coordinatore delle Guide del Borsacchio sorpreso dalle critiche rivolte al Pan che a suo giudizio nasconderebbero solo il tentativo di ribadire lagnanze personali sulla conclusione della procedura di affidamento". “Affidamento – ricorda Vannucci – che vorrei ricordare riguarda solo il servizio escursionistico e non la gestione dell’intera riserva che invece abbiamo rimandato dopo l’approvazione del Pan proprio per contare su altri finanziamenti e programmare un quadro d’insieme. Non si può chiedere il commissariamento di una riserva per l’uccisione di un fratino, confondendo gli aspetti escursionistici con quelli necessari della vigilanza solo per velocizzare i tempi di un affidamento.
Un commissariamento che peraltro sarebbe irresponsabile visto che siamo in una fase cruciale per i tempi della riserva. Nè’ posso ammettere – dichiara Vannucci – che per le smanie di protagonismo di Borgatti venga appannato il lavoro di tanti volontari che senza secondi fini svolgono un lavoro faticoso senza ribalta mediatica. E’ stato inoltre strumentale aver accostato il logo al ragionamento sul costo della redazione del piano complessivo in 15 anni. In primo luogo perché quello è il logo scelto per la prima bozza del Piano che Borgatti aveva lodato. In secondo luogo perché non si può buttare fango su un lavoro complesso focalizzandosi sulle scelte grafiche.
Questa amministrazione ha dato per la prima volta delle regole nel difficilissimo tentativo di conciliare interessi diversi e divergenti quali la tutela della natura con lo sviluppo turistico e l’attività agricola. E abbiamo dato risposte equilibrate trovando la misura di equilibrio per tutto. Quindi ben vengano le critiche sui contenuti, ma quelli veri non sui loghi o sulle richieste di commissariamento che nascondono solo la smodata voglia di fare pressioni o lagnanze su un affidamento che viene perseguito sulla base di un lavoro di volontariato che certamente costituisce un bagaglio di esperienza ma che non può mai costituire uno strumento per premere su noi amministratori”.
Il Pan è un tema che si trascina da 15 anni, ed è un risultato di questa amministrazione. Accettiamo qualsiasi contributo, ma che questi si concentrino sui temi centrali. In questa fase il tema sono le regole per far convivere sviluppo e natura. Fuori da tutto questo restano solo le lagnanze di chi è in cerca di un posto al sole”.