Teramo si scopre sempre più povera. Ogni giorno presso l’ufficio comunale dell’assessorato al sociale di Via D’Annunzio fanno meta una
settantina di persona con le richieste più disparate e non solo di lavoro, “quantomeno di soddisfare i bisogni primari, come ad esempio
potersi sfamare esaustivamente” precisa l’assessore Simone Mistichelli alle prese quotidianamente con casi umani da far rabbrividire la pelle.
“Persone con un vissuto alle spalle, molto orgogliose, piene di dignità, che in genere non portano alla luce il loro problema per decenza”. Il caso che ha più colpito Mistichelli è stato quello di un uomo sui 45 anni che gli ha chiesto dove poter fare una doccia. “La situazione è drammatica” ammonisce tutti. “Prima di diventare assessore da Teramano quale sono non immaginavo una situazione del genere, oltretutto c’è da rimarcare come queste persone in difficoltà non chiedano aiuto, solo quando vengono da noi si svela la tragica realtà dei fatti. Comunque, da un punto di vista amministrativo mettiamo in campo tutte le armi possibili, partecipando a dei bandi che aiutino le persone in stato di necessità”.

Ed è proprio “Abruzzo include” che ha dato la possibilità di un tirocinio formativo a 70 teramani, con la dote di 600 euro mensili: ora
lavorano presso aziende ed enti.

Attendendo il reddito di cittadinanza, c’è il Rei, il Reddito di Inclusione che è una misura nazionale di contrasto alla povertà che si compone di due parti: un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta Rei) e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà.

In aggiunta c’è il bando “Abruzzo Carefamily” che mira a creare reti territoriali a sostegno dei caregiver familiari, che favoriscano anche
lo sviluppo di modelli di auto mutuo aiuto e lo sviluppo di forme di solidarietà familiare.

A sostegno della povertà, questa volta in chiave sovraindebitamento delle famiglie teramane, interviene anche il nuovo servizio di Federconsumatori che intende ampliare la gamma dei servizi resi all’utenza attivando specifici sportelli per rispondere alle esigenze che di volta in volta saranno prospettate. “In Italia – spiega il presidente provinciale Dante Di Carlo – il debito medio di ogni famiglia è sempre cresciuto fino a raggiungere ben 16.188 dalle nostre parti mentre in Italia è di 20.549 euro”. L’associazione vuole pubblicizzare maggiormente la legge antisuicidi, quella del 2012, perché pocodivulgata: “Approvata da anni non ha ancora avuto piena notorietà ed è stata poco utilizzata”. Il presidente regionale Antonio Terenzi rende noto “che i Teramani sono sempre più indebitati, crescono i mutui, i prestiti, il credito al consumo e le esposizione bancarie. Il territorio teramano ha un indebitamento di due miliardi e 73 milioni di euro ed è quello che sale di più in regione a livello percentuale (+2,4), anche se la provincia più indebitata è quella pescarese con due miliardi e 707 milioni”. Per indebitamento s’intende chiaramente il monte di
accensione mutui per l’acquisto di un’abitazione, prestiti personali, prestiti contro la cessione di un quinto dello stipendio e aperture di
credito in conto corrente.

A detta dell’Istat oltre quindici famiglie abruzzesi su cento sono in una condizione di povertà relativa, situazione peggiorata nei confronti
degli anni passati. Infine, la nostra regione è tra le sette con indice di povertà maggiore e con un aumento di oltre cinque punti percentuali,
tra i più alti in Italia.

 

di Maurizio Di Biagio