BELLANTE – In occasione della Giornata della Memoria è stata ospite della scuola primaria di Ripattoni Noemi Marozzi, educatrice e appassionata di arti figurative, che ha raccontato ai bambini, alle bambine e alle insegnanti del plesso, la vicenda di suo nonno Giannino, chiamato a combattere durante la Seconda guerra mondiale e poi fatto prigioniero nel campo di sterminio di Bergen-Belsen.

La storia di Giannino, umile contadino che viveva in una pingiaia sulla collina di Villa Torre, e che all’improvviso si è ritrovato soldato in una guerra che lo spaventa e che non comprende, è una storia di orrore e disperazione, ma allo stesso tempo una storia di amore e di speranza: Giannino vive l’abominio dell’olocausto nel medesimo campo in cui è stata detenuta Anna Frank, ma riesce a salvarsi e a tornare a casa dalla sua promessa sposa Norina, seppur riportando gravissimi danni alla parte destra del corpo.

Giannino metterà al mondo tre figli, e poi arriveranno i nipoti, e i pronipoti, ai quali non smetterà mai di raccontare quanto vissuto durante quello che è senza dubbio uno dei periodi più bui della storia dell’umanità.

La testimonianza di Noemi nasce da una promessa: quella fatta a suo nonno di non dimenticare mai cosa è accaduto e di diffondere la verità, perché quello che è stato non si ripeta mai più.

A tutti noi restano l’emozione di una mattinata intensa durante la quale amore e disperazione hanno danzato insieme, la forza del suo messaggio di speranza, di pace e di amore, e il compito di diffonderlo ancora, ancora, e ancora.