ARQUATA DEL TRONTO – I Carabinieri della locale Stazione in collaborazione con i colleghi del NORMSezione Radiomobile di Ascoli Piceno, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, finalizzato al contrasto dei reati predatori consumati in particolar modo a valle dei Monti Sibillini, hanno arrestato in flagranza di reato tre persone ritenute responsabili di furto aggravato in corso.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, sono state da subito avviate a seguito di alcune denunce per furti su autovetture, sporte dal mese di ottobre da parte di cittadini locali, turisti ed escursionisti che, soprattutto nei week end approfittando delle belle giornate autunnali, lasciavano i propri mezzi in sosta in località Forca di Presta per poi concedersi una passeggiata per i Monti della Sibilla.
L’attività investigativa dei Carabinieri ed il modello operativo costruito sul valore della vicinanza alla gente con la sua presenza capillare sul territorio, ha consentito in questi mesi grazie anche alla collaborazione della stessa popolazione dei Comuni di Arquata del Tronto ed Acquasanta Terme, nonché con il prezioso aiuto dei volontari della Stazione di Soccorso Alpino di Ascoli Piceno, di acquisire elementi utili alle indagini circa anche le ipotetiche autovetture in uso agli autori dei furti.
È stato possibile così, alla vigilia delle festività natalizie, stringere il cerchio nei confronti dei possibili autori dei furti fino ad intercettarli a bordo di un’autovettura con targa straniera sprovvisti dei documenti di circolazione, nell’occasione, immediatamente dopo aver messo a segno l’ennesimo colpo questa volta nei pressi del cimitero di Acquasanta Terme. Prontamente fermati dai militari della Sezione Radiomobile di Ascoli Piceno e della Stazione di Arquata del Tronto, i tre soggetti, due uomini ed una donna avente a seguito due bambini piccoli, non hanno potuto far altro che consegnare la refurtiva composta da diverse carte postpay e bancomat, soldi contanti per complessivi 800,00 euro circa ed una borsa femminile griffata, successivamente restituita alla legittima proprietaria.
Conseguentemente, il G.i.p. del Tribunale presso la Procura di Ascoli Piceno, convalidava i provvedimenti d’iniziativa adottati dagli operanti sottoponendo i tre soggetti agli arresti domiciliari.