Esce a testa altissima il Teramo dalla Coppa Italia e, probabilmente, in 11 contro 11 sarebbe potuta finire diversamente. Certo, se ne prendi tre (facendone uno), rimane difficile giustificare la prestazione come buona, ma per almeno metà gara i biancorossi sono stati superiori al Siena. L’aver poi dovuto giocare tutta la ripresa in 10 (espulsione al quarto minuto, per doppio giallo, di Martignago, che reclamava un rigore probabilmente netto) è stato un episodio decisivo. Tedino ha schierato in porta Valentini, coppia centrale con Soprano all’esordio (il ragazzo è andato benino per l’intera partita, ma è chiaro che potrà fare molto meglio) e Iotti: esterni Florio e Gega (era piaciuto di più a Viterbo), con Santoro, Viero e Bombagi in mezzo e con Minelli e Martignago alle spalle di Cianci (applauditissimo, l’ex). Un bel mix, che è piaciuto anche in campo, fino a quando si è giocato ad armi pari.

La cronaca del primo tempo, chiusosi con il Siena in vantaggio 2-1, è ricca di spunti, con i biancorossi che partono molto bene e che dopo una conclusione di Minelli (5°) ben parata da Ferrari, hanno la palla per portarsi in vantaggio al minuto undicesimo. L’azione è impostata dal vivacissimo Minelli che smarca in verticale Martignago, davanti alla porta. Perde il tempo per la conclusione, l’ex Albissola, ma riesce comunque a smarcare Bombagi che, da buona posizione, quasi a porta sguarnita (Ferrari era uscito su Martignago), calcia fuori, non di molto. A passare in vantaggio, invece, è il Siena, al primo affondo (18°), con Campagnacci che, di petto, spinge in rete il cross da destra di Guberti (tre assist sui tre goals bianconeri), liberatosi agevolmente del giovane Gega. I biancorossi di Tedino reagiscono bene, e tre minuti dopo, Santoro, da buona posizione, servito in area da Cianci, cerca il pallonetto, non trovando la porta. Ancora un minuto e va al tiro dai 18 metri Florio: blocca Ferrari. E’ quasi un monologo dei biancorossi che reclamano un penalty con Viero, probabilmente spinto alle spalle da Oukhadda in piena area, prima di pervenire al meritato pareggio con Bombagi, direttamente su punizione, al minuto 33: una perla la sua battuta, che va ad insaccarsi all’incrocio dei pali, alla destra dell’estremo difensore. Ma non c’è tempo per gioire perchè il Siena si riporta subito in vantaggio. Stavolta Guberti, dalla fascia sinistra, rimette indietro, intelligentemente, un cross rasoterra. Si avventa sulla palla Arrigoni che lascia partire un gran tiro di destro, imparabile, alla sinistra dell’esordiente Valentini. E’ il goal del 2-1, seppur non meritato. Prima del riposo, da una punizione tagliata di Bombagi (40°), si scontrano Ferrari e Minelli (episodio, anche questo, dubbio): i due restano a terra e si teme il peggio, ma riprendono regolarmente il loro posto.

La ripresa si apre con l’episodio che, al contrario, la chiuderà anzitempo, dopo 4 minuti. Servito da Bombagi, Martignago entra in area e viene toccato di netto da Oukhadda: forse ha il solo torto di amplificare la caduta, ma da qui ad ammonirlo una seconda volta, ce ne corre… Non per il men che mediocre Cascone di Torre Annunziata: giallo e, quindi, rosso! La gara è in discesa per la formazione di Dal Canto, che al minuto 16 potrebbe triplicare se Valentini (su Guberti) non compisse un autentico miracolo: dall’angolo susseguente il terzo goal lo sfiora di testa Buschiazzo che, solissimo (benedetta e perenne difesa a zona…), gira male. Tedino, allora, butta nella mischia Ilari, Tentardini e Birligea per Bombagi, Gega e Minelli e successivamente Arrigoni per Viero (così e così, il giovane), ma la gara la si considererà chiusa quando Ilari (29°), smarcato in area a tu per tu con Ferrari da un assist di Cianci, viene anticipato dal portiere e quando Cianci non riesce a deviare di testa, da ottima posizione, il servizio di Arrigoni (31°). A nulla serve l’ingresso di Cappa per lo stesso Cianci perché al 36° Polidori (che non si era mai visto), elude il fuorigioco con la complicità di Tentardini ed infila in diagonale la porta biancorossa e l’incolpevole Valentini.

Si chiude così l’avventura in Coppa Italia. Rimpianti? Davvero pochi. Per taluni, anche zero.